Dopo le solite interpellanze, particolarmente interessante quella sulla riqualificazione degli orti sociali di Tirrenia, il consiglio comunale è dominato dall’approvazione del decentramento.
Da pisanotizie.it:
È stata approvata la delibera che istituisce i nuovi consigli di quartiere, dopo che il Governo Prodi aveva soppresso le circoscrizioni nei Comuni sotto i 100mila abitanti (e quindi anche a Pisa). La creazione dei “comitati di partecipazione” – così si chiameranno i nuovi organismi di decentramento amministrativo [non è vero, leggi sotto ndr] – è stata approvata in consiglio comunale con 28 voti a favore: quelli della maggioranza, della Sinistra Arcobaleno e dell’UdC.
I rappresentanti dei quartieri non potranno essere indicati dal voto popolare, perché la legge vieta espressamente la creazione di consigli elettivi. Si procederà così a nomine politiche: ma sui criteri di tali nomine il consiglio comunale si è diviso.
Le opzioni in campo sono note da tempo. Pd, sinistra e UdC pensano a rappresentanti designati dai gruppi consiliari, in misura proporzionale alla loro consistenza (si prevede di seguire, per l’attribuzione dei seggi, un calcolo noto come “metodo D’Hondt”). Il centro-destra, invece, vorrebbe che degli organismi di quartiere facessero parte gli stessi consiglieri comunali, accanto a rappresentanti dell’associazionismo e della società civile. Su queste due opzioni si è arrivati, ieri, allo scontro in Consiglio Comunale.
I consiglieri della PdL hanno fatto sapere che non procederanno alle nomine di loro competenza, qualora fosse approvata la proposta del centro-sinistra. La maggioranza ha risposto approvando un emendamento, che prevede criteri di designazione dei rappresentanti nei quartieri in caso di mancata nomina.
Ricostituire una forma di partecipazione decentrata era nel nostro programma di mandato e abbiamo cercato di trovare una soluzione che ampliasse le possibilità di interagire con il territorio. Sulla nomina di questi consiglieri territoriali ci giochiamo la buona riuscita dell’operazione. Solo infatti chi tiene davvero al territorio può essere di grande aiuto per agevolare il lavoro del consigliere, cercando di entrare nelle dinamiche di quartiere ed essere veramente un punto di contatto tra il cittadino e l’amministrazione. Per questo noi del PD dovremmo dare la possibilità di entrare come consiglieri a chi non svolge solamente una funzione di partito, ma anche a chi è a stretto contatto con la realtà cittadina, come associazioni o comitati. Metterci i soliti catapultati porterebbe a una maggiore disaffezione e sfiducia del cittadino e darebbe ragione alle teorie del centodestra. Mi auguro che quando avremo il parere positivo del Ministero si possa iniziare un percorso aperto e condiviso sulla scelta delle nomine, anche attraverso forme non convenzionali come i colloqui diretti, che potrebbero far capire quali idee innovative ha un aspirante consigliere e quanto tempo può dedicare alla cura del territorio.
Questa nuova idea di decentramento è solo l’inizio: entro la fine della legislatura ci saranno altre forme di partecipazione: URP decentrati, un’urbanistica decentrata e partecipata, il decentramento digitale con punti di informazione e di servizi informatizzati in ogni circoscrizione.
Ricordo che questi nuovi consigli saranno a costo ZERO e che tutti i nuovi consiglieri saranno volontari.
Comunque si chiameranno “consigli territoriali di partecipazione“. Alla fine nemmeno tanto male.
Chiudono il consiglio la votazione sulla costituzione servizi di fognatura nel resede della scuola elementare Battisti e il trasferimento delle attività dell’azienda ospedaliera universitaria pisana e del polo universitario da Santa Chiara a Cisanello. Verranno realizzati una strada e parcheggi.
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