Ieri ho iniziato un piccolo approfondimento a puntate sulla deriva intollerante dello stato italiano e la necessità di proporre nuove politiche sociali giuste, eque, solidali.
Vi ho promesso 4 esempi:
Iniziamo da Padova dove per sedare una rissa tra rondisti e no-global sono intervenuti polizia e carabinieri che a detta del sindaco Zanonato “potevano essere impiegati in un modo più efficace. Siamo alle guardie dei guardiani”.
Questo esito era appunto già preventivato, data la politicizzazione delle ronde, fenomeno alquanto raggelante soprattutto quando appaiono rigurgiti neofascisti come la Guardia Nazionale Italiana, così descritti dall’Unità.
La Guardia Nazionale Italiana è pronta per le ronde, per rassicurare cittadini bramosi di sicurezza e praticare il decreto legge (il n.733 art. 46) approvato dal consiglio dei ministri in data 20 febbraio 2009. Pochi giorni dopo, l’11 marzo, partono le lettere indirizzate a Berlusconi, a Maroni, ai capi di polizia, carabinieri e Gdf e alla protezione civile. Un’operazione che cerca il timbro dello Stato,l’accredito per avere mani libere sul territorio. L’ente, si legge, «ha durata illimitata, è cristiano e apartitico», anche se il primo gruppo di sostegno aperto su Facebook annovera tra gli amici Forza Nuova, Italia Nera, gioventù italiana e il movimento de “La Destra”. Affinità elettive. Un tesserino nero, una sede torinese, un motto «Domine dirige nos» (Signore guidaci), l’ambizione di dotarsi di «mezzi stradali, navali ed aerei» (per adesso c’è un bimotore parcheggiato a Novara…) per la «salvaguardia, tutela e assistenza dei cittadini con compiti di protezione civile, ambientale, ittica, faunistica, venatoria» e la «promozione della storia, delle lingue e delle tradizioni italiane con particolare riferimento all’impero romano».
BRrrrrrrrrrrrrrrr, un brivido sale sulla schiena.
«La Guardia nazionale cerca veri italiani nazionalisti e patrioti, gente che sappia portare degnamente e con orgoglio l’uniforme, … per servire la nostra terra ed il popolo italiano, con regolare mandato e in piena legalità». In piena legalità e con il bollino di approvazione dello stato.
Ma per fortuna la Destra ha ancora un’anima e alcuni franchi tiratori si oppongono all’arroganza e alla lucida follia dei leghisti votando contro l’istituzione delle Ronde. Questo non piacerà al ministro Maroni..ma noi siamo contenti.
E noi cosa proponiamo? Resta il problema di trovare un nostro linguaggio per risolvere i problemi relativi alla sicurezza. Un nuovo modo di concepire il rispetto altrui, che non lede i diritti di nessuno. Che tuteli tutti, dai primi agli ultimi, senza trovare scorciatoie facili, magari più efficaci, ma lontane dai nostri valori di solidarietà e giustizia.
Domani vedremo alcuni degli ultimi che volevano arrivare, ma non ce l’hanno fatta.
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