La luminara di Pisa é un evento molto sentito dalla popolazione pisana e che e’ capace di attrarre un certo turismo soprattutto esterno alla città . Una media di 100 mila persone si riversa ogni anno sui lungarni pisani per ammirare la suggestiva cornice dei palazzi illuminati da oltre settemila lumini.
La notte del 16 Giugno, vigilia della festa patronale pisana, é attesa da tutti e coinvolge persone di tutte le età.
Il piacere della luminara é soprattutto vedere la bellezza dei lungarni al naturale, senza illuminazione elettrica artificiale. L’anno scorso abbiamo assistito a molte interferenze visive, che hanno diminuito la fruizione dell’esperienza citata, a causa di luci aggiuntive, innaturali, che stonavano in quel contesto. Anche i banchetti che vendono croccanti e simili spesso fanno uso di luci artificiali troppo forti, forse per cercare di essere più visibili ai clienti. Speriamo che in questa edizione si possa assistere a una sobrietà visiva, per enfatizzare il bellissimo panorama dei lungarni illuminati in maniera così suggestiva.
Il culmine dell’affollamento sui lungarni si verifica prima dei fuochi, dove si procede veramente a passo di lumaca. Ma ci sono molti ostacoli da dover affrontare nel percorso: sedie, tavolini, bancarelle. Per un normale e piacevole camminare si dovrebbero tenere i lungarni liberi da ostacoli, spostando tutto nelle vie limitrofe o nelle piazze.
Dopo i fuochi, di solito attorno a mezzanotte, la folla comincia a defluire lasciando spazio ai piú giovani che approfittano delle molte iniziative sparse in tutta Pisa. Ma c’e ancora chi gode a rimanere sui lungarni e a continuare la visione così unica e rara dei lungarni adornati a festa.
Sarebbe opportuno evitare interferenze sonore sul lungarno anche dopo la mezzanotte, lasciando la possibilità a chi vuole continuare la festa di spostarsi in zone predefinite e in luoghi che tutelino la quiete pubblica.
Per aumentare l’impatto visivo si potrebbe riproporre lo spettacolo dei lumini che galleggiano sull’Arno che creano armoniosi e spettacolari giochi di luce.
Va recuperata anche la funzione storica della Luminara, spiegando il significato della festa e illustrando il patrono di Pisa, anche attraverso rappresentazioni teatrali itineranti o l’uso di figuranti.
Inoltre data la vasta presenza di eventi collaterali sarebbe opportuno comunicare nella maniera più trasparente possibile (giornali, volantini e altro) tutte le iniziative che insistono sul territorio in quei giorni.
L’affluenza elevata crea inoltre problemi di igiene pubblica: la carenza di bagni chimici, che dovrebbero sostenere l’elevata richiesta del servizio è evidente; così i più arditi e temerari si avventurano nei pochi vicoli deserti disponibili trasformandoli in cloache a cielo aperto, i meno fortunati sono costretti a lunghe file nei locali o a tornare sconsolati a casa.
E’ possibile anche trovare nuove forme di introiti, oltre alla pubblicità. Una nuova forma di oggettistica legato alla festa e che ha come tema la luce e la pisanitá. Oggetti luminosi di bassa intensità che possono diventare il marchio della celebrazione e un ricordo piacevole della Luminara pisana.
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