Ma come sono andate le elezioni? Il PD

Ma alla fine come sono andate queste elezioni? Non si discute che il risultato  sia ampiamente negativo, ma non é stato certamente una sorpresa. Il 26% preso dal PD a livello nazionale é veramente sconfortante se pensiamo che solo un anno fa abbiamo creduto che il 33% preso alle politiche fosse un pessimo risultato. Una sconfitta che ha portato a una forte delegittimazione di Veltroni e il ritorno alle politiche correntizie, causando la paralisi nella costruzione del  nuovo partito riformista.

Onore a Franceschini che é divenuto segretario nel momento piú difficile, quando i sondaggi ci davano  una percentuale molto basssa e molti mettevano in dubbio il progetto, invece di cercare di rilanciarlo.

Onore a Franceschini che ha provato a caratterizzare il partito con poche proposte ma concrete, in attesa di una solida visione del futuro. Il risultato non catastrofico é dovuto anche a questi piccoli passi.

Onore  a Franceschini se non si ricandida come segretario al prossimo congresso, perché ha aiutato il partito con grande spirito di sacrificio, permettendosi di dire cose che volevamo sentire fin dall’inizio, di sinistra.

Mai come in questo momento c’é bisogno di parlare di nuovi contenuti, di capire chi siamo, qual´é la nostra visione dell’Italia.  Perché il 35% é possibile, ci siamo andati vicini in una condizione veramente pessima, reduci da uno dei governi piú litigiosi mai visti.  Se ritroviamo la freschezza di idee e di persone, unite a un’alleanza solida e forte, possibile con Radicali, Sinistra e Libertá e Idv, possiamo tornare ad essere protagonisti. Giá ora, questa alleanza sarebbe al 40%…un buon numero. Sono un fautore del bipartitismo, ma nell’attesa di rafforzare il partito ben vengano le alleanze costruttive e propositive, come la maggioranza che abbiamo all’interno del comune di Pisa, che per ora non ha dato nessun problema e sta viaggiando compatta.

Ora inizia la stagione congressuale, speriamo (per l’ennesima volta) sia la stagione del rilancio.

Prima di cambiare la storia, bisogna cambiare il partito. Profondamente. Speriamo che ci proveremo in molti.


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