Torno a parlare delle questioni pisane dopo un periodo di lunga assenza. E’ ancora recente la notizia dell’apertura di un McDonald vicino Piazza dei Miracoli dove prima sorgeva uno storico ristorante che ha fatto i conti con la recessione. Personalmente ho chiuso con McDonald molti anni fa, sull’onda della protesta che aveva travolto il celebre fast food grazie anche a documentari come “Supersize me“. Inoltre ho dei gusti totalmente differenti e non sopporto il fritto, nè il gusto nè l’odore. Quindi sono contrario all’apertura del ristorante della celebre “M” dorata in un posto così affascinante e ricco di storia come la Piazza dei Miracoli, luogo simbolo della città e patrimonio dell’Unesco. Ma la mia opinione poco conta rispetto alla legge sul commercio. A partire dal decreto Bersani non esiste più la differenza tra ristoranti e fast food. Quindi non essendoci più distinzione non si può fare nessuna discriminazione. Le abbiamo volute le liberalizzazioni? Un altro problema poteva essere l’impatto visivo, ma anche qui la Soprintendenza (incredibile!) ha rilasciato parere positivo dopo che sono stati rassicurati della sobrietà dei cartelli e delle insegne.
L’altro difetto del McDonald è il puzzo di fritto che esce dai suoi locali. Il Consiglio Comunale nei prossimi mesi studierà un nuovo Regolamento Ambientale e su questo punto dovrà essere severissivo. Per evitare di essere ammorbati da quel penetrante odore di patatine fritte il nuovo locale dovrà attrezzarsi al meglio, in modo che si possa visitare la bellissima piazza senza essere disgustati. Su questo punto bisogna essere inflessibili.
Protestare contro il MCDonald a Pisa è come accettare le discriminazioni che le amministrazioni locali governate dalla Lega fanno con chi vende i kebab. Se tutto è in regola purtroppo bisogna anche accettare che qualche locale sia al di fuori dai nostri gusti. Non sputo nemmeno sui nuovi posti di lavoro (intorno ai 40) che si verranno a creare.
Sarò il primo a non mangiare nel nuovo locale, ma credo che l’unica opposizione giusta e responsabile è un miglioramento della qualità dei ristoranti locali attorno alla zona, magari con l’apertura di una piccola bottega di prodotti freschi, una focacceria concorrente che segua le prodezze del panificio di Altamura.
Lascia un commento