“La Binetti ci garantisce il voto cattolico”.

Altra pessima figuraccia del PD. Il tormentone Binetti non riesce proprio a passare inosservato. Ieri alla camera non è passata la proposta di legge Concia per l’inserimento del reato di omofobia nella Legge Mancino contro le discriminazioni.

L’on.Binetti vota con la maggioranza e dichiara:”Per come era formulata la legge, le mie opinioni sull’omosessualità, e quelle di tante altre persone, potevano essere individuate come un reato”. Un motivo in più per approvare questa legge.

Franceschini commenta: “C’è un serio problema di permanenza della Binetti. Non votare questi provvedimenti significa non riconoscersi nei valori del Pd”. Ma alla fine niente si muoverà contro di lei.

  • Niente è stato fatto quando ha votato contro il governo Prodi a Dicembre 2007, dissentendo sul tipo di formulazione delle norme che vietano le discriminazioni relative al genere e alla omosessualità.
  • Niente è stato fatto quando nel Novembre 2008 aveva dichiarato  “che le tendenze omosessuali fortemente radicate possono sfociare nella pedofilia”
  • Niente è stato fatto durante la campagna elettorale del 2008 quando ha mostrato la radicale diversità delle sue posizioni rispetto al partito del quale fa parte  affermando «Non voterò nessuna normativa giuridica a tutela delle coppie gay»
  • Niente è stato fatto quando durante la trasmissione Tetris di La7 ha affermato che l’omosessualità è «una devianza della personalità» e che essere gay è un comportamento «molto diverso dalla norma iscritta in un codice genetico, morfologico, endocrinologico» .

Vediamo se alle parole del segretario seguiranno immediati provvedimenti o come al solito si preferirà soprassedere per oscuri motivi di consenso.

“La Binetti ci garantisce il voto cattolico”. Questo mi è stato detto. Peccato ci faccia perdere il voto di tutti gli altri. E intanto gli omosessuali continuano ad essere aggrediti.

Vi ricordo che la Binetti ha promesso di andare via dal partito se dovesse vincere Marino: un motivo in più per votarlo.

All’ultimo congresso provinciale inoltre avevo presentato personalmente un ordine del giorno, approvato all’unanimità, “Contro l’omofobia”. Con l’affosamento della legge purtroppo diventa inutile. Un altro piccolo passo verso la società delle discriminazioni.

Ecco il testo:

“Contro l’omofobia”

I crimini contro i cosiddetti “diversi” sono in aumento in ogni stato Europeo. Uomini e donne, di ogni età, cittadini perseguitati e dileggiati per una non conformità a quello che la massa ritiene essere lo status prevalente, per il colore della loro pelle, per la loro provenienza, per la loro religione, per il genere cui appartengono e per il loro orientamento sessuale. E coloro che ne soffrono maggiormente, spesso fino a rimanerne segnati, sono i più giovani, coloro che avrebbero bisogno di una forte tutela da parte delle istituzioni. Lo Stato deve tutelare tutti i suoi cittadini, senza distinzione alcuna, dando a ciascuno di essi pari dignità.

L’Italia è uno dei paesi in cui si registrano il maggior numero di aggressioni legate all’orientamento e all’identità sessuale. In questi giorni assistiamo con sconcerto ad episodi di violenza che si susseguono continuamente. C’è bisogno di una reazione che unisca tutte le coscienze civili democratiche, per emancipare la società italiana, per combattere ogni forma di discriminazione e per ridurre il gap di tutele che l’Italia registra rispetto altri paesi europei.

Per questo, oltre ad esprimere solidarietà a tutte le vittime, chiediamo che sia approvata al più presto la proposta di legge contro l’omofobia depositata in Parlamento dall’onorevole Paola Concia e attualmente in discussione in Commissione Giustizia. Questa proposta, prevede un’aggravante per i reati di omofobia e transfobia: se un delitto o una violenza sono motivati dall’odio nei confronti di omosessuali, lesbiche e transessuali si avrà un aumento di pena senza circostanze attenuanti o sconti. La legge Mancino prevede già un’aggravante per reati istigati da odio etnico, religioso e razziale. Si tratta di estendere quanto già previsto dalla legge italiana. E’ solo un primo passo per aprire anche nel nostro paese una nuova stagione di diritti civili.

In Italia l’omofobia e la transfobia non sono contemplate giuridicamente, al contrario di quanto avviene in quasi tutti gli altri paesi, che hanno una normativa rigorosa nei confronti del pregiudizio e in difesa delle vittime purtroppo in aumento ogni giorno.

Non è più possibile rimandare questa necessaria battaglia di civiltà: è il momento!


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