La notizia della settimana è sicuramente l’operazione “White Christmas“, lanciata dal comune leghista di Coccaglio. Un’operazione che dura 60 giorni e che terminerà proprio il giorno di Natale.
In pratica si andrà (chi?) casa per casa per individuare i clandestini e cacciarli. “Non perchè ci sia criminalità -dice il sindaco Claretti – vogliamo soltanto iniziare a fare pulizia”.
Pulizia…rabbrividisco a questa parola. Mi ricorda molto l’espressione pulizia etnica. Da wikipedia:
Sotto l’espressione pulizia etnica rientrano diverse azioni atte a rimuovere da un territorio la popolazione di un dato gruppo o sottogruppo etnico-culturale.
Nelle sue manifestazioni meno “cruente” è praticamente indistinguibile dall’assimilazione forzata e dalla deportazione di massa, mentre nei suoi estremi peggiori è equivalente ad un genocidio.
Mi potrei fermare qui, la follia della frase del sindaco non ha bisogno di ulteriori spiegazioni o commenti. Che nel paese (soprattutto al Nord) ci fosse una deriva razzista e xenofoba questo era chiaro da tempo. Quello che fa rabbia è la nostra capacità di incazzarsi su temi e argomenti futili (come la presenza o no al Berlusconi Day) e lasciare che questi episodi passino senza clamore. E’ necessaria una maggiore indignazione, una certa attenzione a frenare l’escalation di odio che si sta generando. Non avrei sgradito la presenza del segretario a Coccaglio. Come non disdegno una serie di risposte concrete sulle tematiche dell’immigrazione. Bisogna sempre farci scavalcare a sinistra dal compagno Fini o riusciremo finalmente a elaborare un pensiero nostro? Non è forse una delle nuove sfide che dobbiamo affrontare per imporci come forza di governo?
Ma non finisce qui..parafrasando il motto di un film “l’idiozia è tale solo se condivisa” , l’assessore leghista alla Sicurezza del comune di Coccaglio, Claudio Abiendi afferma: “per me il Natale non è la festa dell’accoglienza, ma della tradizione cristiana, della nostra identità”. Avrei voluto una forte espressione di dissenso da tutto quel coro di voci che inneggiava al crocifisso in classe come simbolo per mantenere le tradizioni. Avrei voluto risposte chiare e una forte indignazione da chi si erge a paladino della cristianità, ma permette comportamenti di esclusione e di odio, così lontani dalla vera tradizione religiosa. Avrei voluto vivere in uno Stato senza ipocrisie, senza integralismi, senza egoismo. Perchè la “pulizia” NON è nelle nostre tradizioni.
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