Una settimana fa, nella notte tra sabato e Domenica, al grido di “Terroni andatevene a casa”, due ragazzi pisani hanno preso a calci, pugni e sputi due studenti provenienti dal meridione. Oltre a esprimere tutta la mia solidarietà ai ragazzi colpiti ( tra l’altro il più giovane ha riportato un grave trauma facciale, la frattura di uno zigomo, dell’arcata sopracciliare destra e della mandibola) mi auguro che questo sia solo un caso isolato, un fenomeno di intolleranza generalizzata. Non mi sento di dire che Pisa sta diventando razzista e intollerante verso gli studenti meridionali, non sono mai stato testimone oculare di aggressioni e nemmeno di esternazioni verbali offensive. Di sicuro le dichiarazioni razziste di alcuni esponenti politici non aiutano a fare passi avanti.
Ma come si può fare per evitare anche i rari casi di intolleranza che si manifestano in città? Magari con le associazioni studentesche possiamo avviare un percorso per verificare se c’è un reale problema di discriminazione. Ma la via migliore resta solo una: la lotta all’ignoranza.
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