Ma che fine ha fatto Marino? Dopo le primarie del 25 ottobre la mozione del senatore chirurgo sembrava sciolta nelle varie discussioni locali. Ma I temi tanto cari ai sostenitori di Marino sembrano lontani dalla scena politica attuale dominata dal vortice dalle alleanze, fatte non sui programmi e sui contenuti, ma solo su strani giochi matematici che spesso non hanno un riscontro nella realtà. Per non perdere i delusi e per riaggreggare i temi e le persone che sostennero con passione la mozione Marino, a Orvieto c’è stato un seminario. Nella bellissima città umbra è stato presentato un nuovo portale: http://www.cambialitalia.it/ , che vuole essere il centro di coordinamento per nuove iniziative e contenuto dentro il partito democratico.
Marino è intervenuto e ha spiegato spiega meglio il senso del portale e della rete “Cambia l’Italia” (sintesi a là twitter): Ci divide dall’udc l’uguaglianza dei diritti, sull’acqua pubblica, la sanità, il nucleare. Riprendere un’alleanza allargata a sinistra idv sel. Lazio laboratorio politico. Quali sono le priorità del pd? Concentriamoci sulle idee, lanciamo una rete di idee e persone, cambia l’italia. Un laboratorio dove con seminari e inizative si parli di temi. A partire dal lavoro: lotta alla precarietà forzata. La ricerca deve rimanere qui. Posizione di sintesi sul lavoro da presentare al paese. Diritti. Il numero di stranieri iscritti a scuola è l’uno per cento. Coppie di fatto. Se uno si ammala o muore il convivente è considerato un estraneo. Testamento biologico. Non c’è libertà di coscienza se uno ti mette per forza un tubo in gola.così non lo devono avere i parlamentari. Non si deve appaltare questi temi a fini. Energia. Governo non rispetta le persone. Non si può rinunciare a creare posti di lavoro nelle energie rinnovabili. Sanità. I progetti bisogna metterli in pratica, separare la politica dagli aspetti tecnici della sanità. Cambiare l’italia. Pd partito trasparenza,merito, competenza. Lavorare per la vita del pd mobilitando forze diverse, ma chiediamo maggiore ascolto e partecipazione. Non si capisce come fa a essere plurale un partito che nella segreteria non ha un’esponente dell’ala riformista.
Lanciato un sito orizzontale, cambialitalia.it con 20 links alle regioni. No alla censura online.
Noi siamo disposti a mettere in campo le nostre esperienze per seguire il nostro mantra: cambia l’italia.
Abbiamo da lavorare, no?
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