Non ho seguito Sanremo. Scusate se non sono abbastanza nazional-popolare. Non è per snobismo, ma proprio non mi piace. Però per strane coincidenze del destino mi sono ritrovato a vedere in diretta l‘intervento di Bersani al Festival. Sinceramente mi ha fatto un po’ pena. Sì…pena. Mi è sembrato fuori luogo, fuori contesto. E poi quei fischi e le urla, sicuramente non un bello spettacolo. Avete mai visto Berlusconi che si fa fischiare in una trasmissione seguita da milioni di persone? Che immagine ne esce? Il segretario ha compiuto una buona scelta andando a Sanremo, ma forse era meglio se stava in silenzio, avrebbe fatto una figura migliore..
Per quanto riguarda il resto non avrei trovato parole migliori per descrivere l’ultima edizione e le polemiche che lo hanno circondato:
Mentre al Festival si consacra, da sempre, non il popolo ma la sua contraffazione televisiva, un telepopolo che è solo in parte giustapponibile agli italiani per quanti sono. Gli altri trenta milioni di italiani, quelli che scelgono di fare o di vedere altro, oppure al Festival dedicano solo uno sguardo giocoso e distratto, che cosa sono, se non popolo? Tutti professori universitari? Riassumendo. Il televoto sanremese, anche ammesso che sia dimostrabilmente pulito e non manipolato, indica i legittimi gusti di circa la metà del paese. Dentro quella metà, non è difficile immaginare che il patriottismo da operetta del Savoia abbia incontrato il favore, come dire, delle fasce non protette del pubblico: le più televisive, quelle che non leggono libri, non vanno a teatro, non vanno al cinema, e non hanno avuto tempo e modo di racimolare qualche termine di paragone, qualche elemento di conoscenza extra-televisivo. Sanremo è soprattutto per loro, è confezionato a loro misura, e in fondo il vero sbalordimento sarebbe se questo genere di pubblico, allevato in lunghi decenni a quella forma suprema di obbedienza che è la mediocrità, avesse bocciato il Savoia e votato per le poche belle canzoni. La vera manipolazione sta a monte, molto a monte del televoto: sta nella costante educazione al basso livello.
(Michele Serra, su Repubblica)
P.s: Riporto una frase che ho scritto su facebook dopo aver visto 10 minuti dello spettacolo (?) canoro:
Se Sanremo è nazionalpopolare, allora l’Italia è una banda di beceri, rissosi, contestatori. Niente di nuovo eh!
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