Abbiamo discusso con una mozione la possibilità di intitolare una via a Alcide De Gasperi. Ovviamente è passata all’unanimità. Ecco il testo del mio intervento:
E’ veramente un’anomalia non avere una via dedicata a De Gasperi. Con una semplice ricerca su google Maps vediamo che tutti i comuni che confinano con Pisa hanno una via dedicata al grande statista italiano. Ed è giusto così. De Gasperi rappresenta l’Italia Repubblicana: è stato l’ultimo presidente del consiglio sotto il Re ed il primo del nuovo assetto repubblicano.
Siamo tutti consapevoli dell’impegno e della straordinaria dedizione che De Gasperi offrì, in anni difficili, alla nascita delle istituzioni della Repubblica, al consolidamento della democrazia dopo il ventennio fascista, al recupero del prestigio e della dignità della Nazione nella comunità internazionale. Antifascista, di alta caratura morale, attento ai problemi sociali, aveva una visione altamente laica dello Stato, pur essendo stato il fondatore di un partito di ispirazione cristiana. Per questo molti sono stati gli episodi di dissenso col Vaticano, che gli costeranno molto dolore come cattolico ma che tracciano una via ben precisa sulla separazione tra clero e politica. De Gasperi rappresenta un modo di fare politica che ormai è passato: Fanfani disse che fu uno dei pochissimi uomini da cui non udì mai un giudizio irrispettoso verso chicchessia. De Gasperi cercò sempre il confronto e il dialogo con tutti, dimostrando di non aver paura di affrontare i cambiamenti. Questo è stato il suo grande insegnamento che è valido ancora oggi.
I suoi governi sono ricordati come i più riformisti dell’Italia Repubblicana, un coraggio aiutato dalla situazione drammatica del paese dopo la guerra.
Convinto sostenitore di una integrazione europea, leggendo superficialmente la sua biografia politica non ho dubbi: oggi avrebbe in tasca la tessera del PD. De Gasperi è un monumento della politica come sacrificio, come passione e merita sicuramente di essere ricordato in tutti i modi possibili, anche e soprattutto attraverso l’istituzione di una via dedicata a lui, per ridare dignità alla politica e ricordare come non poco tempo fa la “casta” era un esempio di virtù, che godeva della fiducia e della stima della gente. Non sarebbe una cattiva idea provare a ritornare su quei passi.
Abbiamo discusso anche una mozione che doveva intitolare una strada a Craxi, sulla scia di documenti simili approvati nelle settimane scorse in altri Comuni. Il mio gruppo ha votato contro, i tempi non sono ancora maturi per giudicare una figura così controversa come Bettino Craxi. Allo stato attuale, pur avendo avuto meriti politici, pesa ancora come un macigno la sua condotta morale e la gestione del partito.
Intitolare una strada deve essere un modo per perpetuare la memoria di uomini ed esempi virtuosi, senza macchia. Non basta essere famosi. Quello lo possiamo diventare tutti.
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