Ernesto Ruffini, su l’Unità di ieri, o sull’episodio di fondamentalismo a Goito (MA). Perchè quando un articolo è scritto bene, non merita solo un link.
In provincia di Mantova, a Goito, il consiglio comunale, a maggioranza di centrodestra e capeggiato da un sindaco di area Udc, ha approvato un regolamento che prevede l’accesso all’asilo pubblico comunale ai soli bambini che provengono da famiglie che accettano «l’ispirazione cristiana della vita». La giustificazione sarebbe quella per cui «pur essendo l’asilo pubblico, da sempre viene gestito secondo criteri che si ispirano al cristianesimo». A questo punto è il caso di fornire a quegli amministratori locali delle brevi istruzioni per l’uso della cosa pubblica. Primo: la nostra Costituzione vieta ogni discriminazione fondata su motivi religiosi (art. 3) e garantisce a tutti, senza alcuna distinzione, l’accesso alla scuola pubblica (artt. 33 e 34). La scuola infatti, come ci rammentano gli stessi Costituenti, dovrebbe rappresentare una «aperta palestra di tutte le idee» (Preti), in cui si dovrebbe «entrare con animo tranquillo», perché dovrebbe rappresentare un «asilo di tutte le coscienze e …. di tutti i cittadini» (Marchesi) e dovrebbe essere laica e «al di sopra d’ogni confessione» (Nenni). Secondo: se non bastasse la Costituzione, rammentiamo ai consiglieri comunali di Goito che il Testo unico sull’immigrazione definisce discriminatorio ogni comportamento che comporti «una distinzione, esclusione o preferenza basata sulle … convinzioni e le pratiche religiose» (art. 43 D.lgs. n. 286/1998) e che il d.l. n. 122/1993 (legge Mancino) punisce con la reclusione fino a tre anni chi «commette atti di discriminazione per motivi … religiosi» (art. 1). Terzo: la Convenzione europea sui diritti dell’uomo vieta qualsiasi forma di discriminazione fondata sula religione e impone agli Stati di rispettare la diversità culturale e religiosa delle persone (artt. 21 e 22). Quarto: quali sarebbero i criteri cristiani cui sarebbe ispirata la gestione dell’asilo comunale di Goito? Ma il Vangelo non dovrebbe invitare tutti all’accoglienza e alla condivisione? Nel Vangelo, a proposito di bambini, perché di bambini che dovrebbero andare all’asilo stiamo parlando, non c’è forse scritto che «chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me»? (Mt. 18,1-5.10). Adesso un consiglio agli altri, esponenti politici (più o meno) democratici: smettiamola di credere che si tratti di uscite innocue e insignificanti. Per dirla con Bobbio, siamo di fronte a forme di razzismo istituzionale e non è il caso si sottovalutarle, ma di segnalarle e di pretendere il rispetto dei valori sui quali la nostra comunità si fonda. In nome del rispetto che dobbiamo nei confronti chi è diverso da noi e verso noi stessi.
Vorrei aggiungere 2 cose:
1) Stiamo assistendo a una scadenza della qualità amministrativa nel Nord? Ci sono numerosi casi di uso prepotente delle istituzioni solo per affermare un pensiero politico a colpi di maggioranza. Ma dov’è il rispetto? Dov’è il cercare di governare per tutti? Non si può utilizzare una carica amministrativa per farsi pubblicità.
2) Non è forse l’ora che i cattolici/cristiani si esprimano in massa in maniera indignata di fronte a questi atti di intolleranza? Se aprissero una scuola per soli atei io lo farei…ma qualcuno ha evidente interesse nell’alimentare lo scontro tra religioni..
Lascia un commento