Venerdì sera è stata sicuramente una brutta pagina per la Repubblica Italiana. Non avendo competenze giuridiche non posso entrare nel dettaglio sul decreto “salvaliste”, ma c’è un elemento molto chiaro e sconcertante: l’arroganza della maggioranza. Già nel 2006, in odore di sconfitta, il centrodestra ha cambiato le regole della democrazia cambiando il sistema elettorale a colpi di maggioranza, aumentando i problemi all’interno della coalizione guidata da Romano Prodi. Non contenti quattro anni più tardi, per rimediare ai pasticci dell’organizzazione locale ( e delle loro divisioni interne), un decreto d’urgenza corregge tutti gli sbagli, presentato senza consultare gli altri giocatori, ovvero l’opposizione. Le elezioni sono il punto più alto e l’elemento fondante del principio democratico. Le regole, anche se troppo severe, servono per garantire a tutti la possibilità di partecipare e correre ad armi pari, lealmente. Per questo un decreto durante la campagna elettorale che “interpreta” le regole a favore della maggioranza è qualcosa che puzza di regime e di fascismo.
Ma Napolitano? Doveva firmare o no? E’ parte del complotto? Molti in queste ore cercano di incanalare la rabbia anche verso il Presidente della Repubblica. Io vorrei sottolineare come Napolitano NON fa parte del potere esecutivo e tutta la responsabilità è del Governo. Se davvero questo decreto è anticostituzionale ci penserà la Corte costituzionale a dirlo, purtroppo dopo le elezioni. Ma non oso immaginare lo scenario politico di un possibile annullamento del decreto.
Ma sarebbero state elezioni serie senza la possibilità di votare il principale partito in due regioni chiave? Certo, sarebbero state elezioni serie perchè regolari. Ora non lo sono più. Ma allora cosa possiamo fare? L’Aventino? C’hanno già provato e non ha funzionato. La soluzione è una sola: chi può deve cercare di intraprendere una via giuridica per smascherare l’illegittimità del decreto. Gli altri si uniscano contro il governo in una protesta viva, dura, creativa. Se almeno non si cambierà l’arroganza del centrodestra, magari qualche loro elettore moderato capirà che hanno superato il limite. Ancora una volta.
Quindi sabato prossimo ci vediamo a Roma, per dare un forte segnale al governo e all’Italia: la partita è truccata.
P.s: Quello che mi ha dato più fastidio e mi ha provocato un senso d’impotenza e di frustrazione è stata l’indifferenza di molti giovani (e non) di fronte al nostro volantinaggio di sabato scorso in Corso Italia. C’è da lavorare molto, purtroppo.
Lascia un commento