Fine di una giornata di votazione. Affluenza molto in calo come era prevedibile. Chi rimane avvantaggiato da questa situazione? Non lo so è difficile dirlo, ma tutto questo complica la situazione, facendo aumentare l’attesa per i risultati. La partita si gioca in 5 regioni: Puglia, Lazio, Liguria, Campania, Calabria. Emozionanti testa a testa verranno decisi da quale partito riuscirà a portare più elettori alle urne.
Ecco mi rivolgo a chi non vuole andare a votare. Capisco la delusione e la sfiducia di molti, ma l‘astensionismo è un modo per nascondere la testa. Si mostra un disinteresse verso gli altri e per il proprio paese. La rassegnazione e la consapevolezza di non cambiare mai sono luoghi comuni da eliminare in onore ai tanti, tantissimi che mettono passione e dedizione per una causa, in totale disinteresse personale, solamente spinti dalla voglia di far bene.
Pensate a queste settimane di campagne elettorali, ai mesi precedenti. Ci sarà stato sicuramente qualcuno o un partito che considerate “meno peggio”, che ha fatto una proposta interessante, che vi ha fatto sperare. Votatelo, non turandovi il naso, ma per cercare di cambiare. E se poi quel particolare candidato o partito vince, stategli dietro, se è veramente valido vi ascolterà e cercherà di mantenere le promesse. Ma non si può criticare se non si esprime una opinione.
Sfiduciati e rassegnati alzatevi e date un segnale del vostro interesse: voi potete ancora cambiare le cose, voi potete essere i protagonisti del presente, voi potete trasformare la vostra rabbia e delusione in spinta per il futuro.
E già che andate a votare fate una croce su quel simbolo che ha una grossa P verde e una D bianca, può sembrare un cattivo investimento ma vi assicuro che presto ne raccoglierete i frutti.
Lascia un commento