Non ho voluto parlare degli scandali che stanno travolgendo in questo momento la Chiesa, in attesa di un quadro più chiaro. Ma le ultime parole del Cardinale Bertone sono di una durezza intollerabile, figlie dell’ignoranza e dell’ottusità: “Non c’è alcun collegamento tra la pedofilia e il celibato a cui sono sottoposti i sacerdoti; e invece questo tipo di patologie sessuali sono da mettere in relazione all’omosessualità”.
Quando è un uomo di Chiesa a rilasciare esternazioni così pericolose e fuorvianti il danno commesso è immenso. Non ha forse la Chiesa il ruolo di guidare le coscienze, dare esempi morali, aggregare la popolazione? L’ignoranza espressa dal Cardinale Bertone porta ad alimentare un pregiudizio negativo verso gli omosessuali , creando spaccature, diffidenza e intolleranza nella società.
Ma mentre alcuni esponenti della Chiesa tendono ad aumentare la discriminazione, alcuni amministratori cercano di compiere qualche difficile (sempre di più) passo verso una sensibilità maggiore, una società più serena:il consiglio comunale di Pisa dell’11 Marzo ha visto finalmente l’approvazione della mozione sull’omofobia che avevo presentato a Dicembre (!). Chiaramente il documento ha un respiro nazionale, ma anche dei risvolti locali. E’ d’interesse per la città visto che anche qui abbiamo avuto esperienze di omofobia sfociate in violenza. Quello che non fa il governo nazionale possiamo farlo nel nostro piccolo.
Questa mozione nasce in seguito alla bocciatura da parte della Camera della proposta di Legge Concia contro l’omofobia dello scorso 13 ottobre, e fa parte dellla “Maratona contro l’omofobia” per sostenere e dare forza alla proposta legge contro omofobia e transofobia di nuovo in discussione in Commissione Giustizia dal 10 dicembre 2009. Sono stati promossi documenti nei consigli comunali, provinciali e regionali mozioni, riscuotendo un discreto successo come si può vedere dal sito. I crimini contro i cosiddetti “diversi” sono in aumento in ogni stato Europeo. Uomini e donne di ogni età, cittadini perseguitati e dileggiati per una non conformità a quello che la massa ritiene essere lo status prevalente, per il colore della loro pelle, per la loro provenienza, per la loro religione, per il genere cui appartengono e per il loro orientamento sessuale. E coloro che ne soffrono maggiormente, spesso fine a rimanerne segnati, sono i più giovani, coloro che avrebbero bisogno di una forte tutela da parte delle istituzioni. Lo Stato deve tutelare tutti i suoi cittadini, senza distinzione alcuna, dando a ciascuno di essi pari dignità. L’Italia è uno dei paesi in cui si registrano il maggior numero di aggressioni legate all’orientamento e all’identità sessuale. C’è bisogno di una reazione che unisca tutte le coscienze civili democratiche per combattere ogni forma di discriminazione e per ridurre il gap di tutele che l’Italia registra rispetto ad altri paesi europei. Infatti molti stati europei hanno una normativa molto rigorosa nei confronti del pregiudizio , in difesa delle vittime che aumentano di giorno in giorno. In Italia la legge Mancino prevede già un’aggravante per reati istigati da odio etnico, religioso e razziale. Si tratta di estendere quanto previsto in questa legge con l’inserimento dell’odio verso gli omosessuali.
La mozione approvata impegna Sindaco e Giunta comunale:
- ad adottare iniziative utili a far si che la giornata mondiale contro l’omofobia (17 Maggio) abbia nel territorio comunale un’adeguata risonanza e veda il massimo coinvolgimento delle istituzioni,
- a continuare a promuovere, in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica a una cultura delle differenze, alla condanna degli atteggiamenti e dei comportamenti di natura omofobica
- a promuovere, in collaborazione con gli organismi istituzionali di competenza, interventi nella scuola, volti a contrastare le discriminazioni e a diffondere una cultura delle diversità tra i “futuri cittadini”
- a valutare la possibilità di prevedere sanzioni accessorie per illeciti amministrativi che presentano anche motivazioni discriminatorie (come ad esempio scritte sui muri o affissioni abusive, già sanzionate anche tramite ordinanze sindacali).
- a valutare la creazione di un servizio dedicato espressamente alle tematiche lgbt a gestione interna sul modello di Torino e di Venezia
Non lasciamo gli omosessuali a lottare da soli per i loro diritti, ma facciamo fronte comune per lottare contro tutte le ingiustizie e le discriminazioni dell’Italia di oggi. Fa parte del nostro DNA. Risvegliamo la società dal torpore per vincere la battaglia più difficile, quella sull’ignoranza e sul pregiudizio.
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