Dopo le dichiarazioni di Calderoli, c’è grande fermento sulla proposta di tagliare il 5% dello stipendio di ministri e parlamentari. Finalmente una risposta della “casta”?Non credo proprio. Anche se questa proposta venisse accolta(e io ne dubito), non sarebbe certo risolutiva, come ci fa notare Luca Ridolfi della Stampa. Per restituire la fiducia nella politica non serve un taglio una tantum, ma riforme strutturali per tagliare gli sprechi e garantire stabilità e trasparenza. Io preferirei che venisse accolta la proposta del PD sulla riforma del Parlamento: superamento del bicameralismo perfetto, Senato federale, riduzione del numero dei parlamentari, rafforzamento delle funzioni reciproche di Governo e Parlamento. Quando lo stato funziona bene e nell’interesse di tutti non c’è pericolo per i politici di essere “inquadrati” come casta. Sono i privilegi che danno fastidio e provocano disaffezione.Come ad esempio le liquidazioni e i vitalizi, che sono sicuramente da ricontrollare e non da incentivare, come vorrebbe fare una recente proposta.
Sinceramente a me più dello stipendio netto di un parlamentare fa più scandalo la “lista” di Anemone , oppure la possibilità di cumulo dell’indennità parlamentare, causa di forte assenteismo.
Non alimentiamo lo stereotipo del politico “magnone”. Negli enti locali ad esempio non è così. I consiglieri comunali non campano dei gettoni di presenza e chi si impegna molto spesso si rende conto che il guadagno in termine economico è minimo. Questo è un bene, perchè arricchirsi non deve essere assolutamente il motivo per entrare nella pubblica amministrazione. Ad esempio il mio “stipendio” da consigliere è circa 280 euro al mese (nette e contando il contributo al partito ),come potete vedere nel documento che ho allegato al sito come esempio di trasparenza. Le ore che impiego per svolgere questo ruolo sono tante: commissioni, consigli comunali, riunioni di gruppo, riunioni di maggioranza, incontri, telefonate, studio delle pratiche, conferenze, dibattiti, inaugurazioni. In media dalle 20 alle 30 ore settimanali. Con questi dati mi domando dove siano i politici della casta. Tutti in Parlamento? O forse stiamo solo esagerando, arrabbiati e accecati dall’incapacità della classe dirigente di cambiare le cose?
Rilanciare una politica che funzioni, basata sul sacrificio e sul bene comune, ed eliminare sprechi e privilegi. Questa la nostra missione. La demogogia lasciamola a chi non a niente da dire.
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