L’ottima rivista Wired sponsorizza la campagna Internet for peace, ovvero dare il premio Nobel per la pace ad Internet. Pisa,la città con la media più alta d’Italia in quanto a utilizzatori della Rete e la prima ad offrire un corso di laurea in scienze dell’informazione (nel lontano 1953) non poteva non supportare questa campagna. Il sindaco Filippeschi (che da poco è passato al lato oscuro iscrivendosi a Facebook) ci spiega le ragioni di questo endorsment in un articolo apparso sull’Unità la scorsa settimana, che condivido pienamente:
Quando Barack Obama ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace lo scorso anno, non tutti erano d’accordo. Chi aveva dubbi sosteneva che Obama era Presidente da poco e non aveva ancora compiuto grandi azioni. Ma l’Istituto di Oslo lo aveva scelto per quello che lui intendeva costruire, per gli orizzonti che le sue idee stavano dando al mondo. Quest’anno c’è una candidatura per il Premio Nobel che coinvolge, se possibile, ancor di più l’intera umanità: Internet. Se c’è uno strumento che ha portato e continuerà a portare libertà e democrazia ovunque nel mondo, questo strumento è Internet. A promuovere questa candidatura è stata la rivista Wired, dopo una suggestione di Rita Levi Montalcini. «Legautonomie» sostiene con convinzione questa campagna e ha invitato tutti i suoi associati, le province e gli enti locali, ad aderire a «Internet for Peace». Tra i compiti dei governi e delle amministrazioni locali c’è anche quello di sostenere queste importanti battaglie culturali e promuovere la libertà di informazione, sempre. Perché un Paese civile si misura anche su questo.
Internet merita questo riconoscimento perché ha cambiato la storia dell’umanità. È molto più che una rete di computer, è una maglia di infinite persone che dialogano, scambiano idee, raccontano di se stessi o di cosa accade nel loro Paese. Internet è l’insieme delle persone che dialogano tra loro senza distinzioni politiche, economiche, religiose o culturali. Internet riesce a compiere questo miracolo democratico ormai ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo della nostra esistenza. Internet sta diventando l’archivio della conoscenza dell’umanità e sta cambiando il modo di imparare, di insegnare, di catalogare, di conservare, di divulgare. Internet è il media che include tutti i media e sta cambiando il modo in cui si fa giornalismo, in cui si descrivono i fatti, in cui ci si informa e in cui si creano o si divulgano opinioni. Internet sta cambiando il modo in cui si fa economia, si crea e si distribuisce ricchezza, si danno e ricevono servizi pubblici. Internet è la più grande piattaforma di comunicazione che l’umanità abbia mai avuto, promuove il dialogo, la comprensione reciproca, l’informazione libera. Per questo è una cultura di pace, perché promuove i valori profondi della democrazia e realizza una vera democrazia orizzontale. Non stupisce quindi che in tutto il mondo sia costantemente in atto da parte di quei governi caratterizzati da politiche non democratiche, il tentativo di porre restrizioni e censure.
Internet è luogo di pace perché la conoscenza, la democrazia, l’informazione, l’economia sono i suoi ingredienti. Assegnare il Nobel per la Pace ad Internet significherebbe riconoscerne il ruolo di strumento mediatore mondiale di conflitti.
A presto per nuove iniziative di supporto a Internet for peace
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