Nessuno (o quasi) aveva grandi aspettative su questa Italia. Una squadra che non vince da quasi un anno, che non riesce a regalare emozioni, con seri limiti tecnici e fisici. La decisione, rivelatasi errata, di puntare sulla solidità del gruppo piuttosto che sulla qualità non ha portato i risultati sperati. E’ fallita l’idea di intestardirsi su alcuni giocatori che fanno la panchina nei rispettivi club o di puntare sulla coppia di centrali reduce da un campionato disastroso. Non ci sarà un nuovo Paolo Rossi che gonfierà le reti o un Cannavaro che erge un muro invalicabile di fronte alla difesa. La nostra storia finisce qui. Nel peggiore dei modi. Ma il calcio è uno sport meraviglioso e alle delusioni di oggi seguiranno i trionfi di domani. Per fortuna sono ancora caldi i ricordi di 4 anni fa che hanno mitigato le amarezze di ieri. Addio Lippi, per me rimarrai ancora l’eroe di Berlino. Benvenuto Prandelli, non ripetere gli errori del Lippi sudafricano. L’unica soddisfazione in questa giornata cupa è quella di aver smentito Bossi, che aveva accusato l’Italia di aver comprato la partita. Ancor più rabbia mi ha fatto vedere Calderoli dare la colpa agli stranieri (ancora loro!). A parte la stupidità e l’insensatezza della frase del nostro caro ministro (avevamo gli stessi stranieri in campionato anche 4 anni fa) da quando gli importa della nazionale? In queste settimane sui giornali c’è stata la gara tra gli esponenti leghisti a chi tifava di più contro la squadra azzurra, per sottolineare la loro appartenenza a un altro stato. Che pensino alla loro Padania, unico loro orgasmo di carta, e lascino le critiche ai veri tifosi,
Io sono già pronto per la prossima partita degli azzurri, ma nel frattempo Forza Argentina!
Mondiale? Quale mondiale? Non c’è stato nessun fottutissimo mondiale…
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