Ho provato diversi sentimenti da quando sono diventato consigliere comunale: rabbia, orgoglio, tristezza, felicità. Mai ho provato paura, mai mi sono sentito minacciato mentre cercavo di svolgere il mio lavoro/passione. La paura blocca, ti paralizza e non ti permette di compiere lucidamente i passi necessari per il bene dei cittadini. Eppure ci sono paesi dove la paura regna sovrana, le minacce sono all’ordine del giorno e possono cambiare la vita di alcuni Politici, quelli con la P maiuscola, inseriti troppo spesso nel tritacarne dell’odio anticasta. Uno di questi era Angelo Vassallo, sindaco di Pollica-Acciaroli. Un comune virtuoso, amministrato con coraggio e concretezza dalla classe dirigente locale che aveva deciso di non scendere a patti con la criminalità organizzata, la piaga dell’Italia. Angelo Vassallo era un ex-pescatore, amante del mare, lavoratore instancabile, chiaro esempio di ottima amministrazione. Un sindaco che aveva una fissazione: la legalità e che quindi aveva detto troppi no. Molti lo consideravano uno dei sindaci migliori che abbia avuto il Cilento, privilegiando la difesa dell’ambiente e non gli abusi edilizi rendendo le zone da lui amministrate le più ambite della zona.
La pista della camorra è quella più probabile e come dice Stefano da Napoli su Facebook: “è un omicidio strano, credo che ci saranno degli sviluppi inediti. Sarebbe la prima volta, dopo tanti anni, che la camorra uccide un rappresentante delle istituzioni. Inoltre, la zona, seppure sia al centro di grandi interessi, non ha una presenza criminale storicamente risalente e radicata sull territorio. Se si dovesse confermare la matrice camorristica sarebbe un fatto pericolosissimo e di forza simbolica devastante”. Qualcosa che dovrebbe rimettere in discussione la scena politica nazionale, ammaliata dal balletto di dichiarazioni della lite Berlusconi-Fini. Invece già oggi la notizia è sparita. Il sito del corriere non ha nemmeno un link su questa storia, preferendo raccontare notizie come il rientro a scuola dei figli di M.Jackson.
Ieri doveva essere un giorno di lutto dello Stato, perchè moriva violentemente un suo servitore. Ieri non abbiamo sentito nessuna voce da parte di chi deve tutelare questi esempi di eroismo istituzionale.
A chi con troppa sufficienza vomita indiscriminatamente parole di odio contro la casta dei politici io farò il nome di Angelo Vassallo e di tutti gli altri amministratori che prima di lui hanno governato con coraggio, ottenendo in cambio pallottole: Federico Del Prete, Marcello Torre, Mimmo Beneventano, Pasquale Cappuccio, Simonetta Lamberti, Antonio Cangiano e tanti altri.
Saviano dice: “questa storia meritava di essere raccontata assai prima del sangue”. Iniziamo con forza a farlo veramente.
Stranamente oggi tutta l’amarezza della politica è svanita. Grazie Angelo, racconterò sempre la tua storia.
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