Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono

E’ difficile sintetizzare le esperienze e le sensazioni provate durante questo mese in Giappone. Se si toglie il primo strato  di appiattimento culturale dovuto alla globalizzazione che non ha risparmiato il paese del Sol Levante, possiamo scoprire differenze molto accentuate con lo stile e il modo di vivere occidentale. Questi piccoli scrigni di cultura li puoi trovare ovunque, al mercato del pesce di Tokyo, sotto un gazebo di fronte al vulcano di Kagoshima, a Dotonbori, strada accecante di luci al neon nel centro di Osaka, nella pace e serenità di un villaggio preservato a Takayama, durante la passeggiata in un tempio sulla collina di Kyoto, passando sotto un altare a Nara, percorrendo al crepuscolo il cimitero buddista del Koyasan. Queste scoperte ti spiazzano, ti colpiscono, affaticano la mente, sempre sconvolta da nuovi stimoli visivi.

Il silenzio nelle case, il pratino che copre i binari del tram, le migliaia di distributori automatici, i dolci dal gusto nuovo e sensazionale, ragazzi travestiti da personaggi dei cartoni animati in pieno giorno, anziani che leggono fumetti, i pulitori dei corrimano delle scale mobili, i bambini con divisa e cappello che vanno a scuola con la targhetta con sopra scritto il loro nome, i trentamila barboni di Tokyo, sono solo una minuscola parte delle peculiarità del mondo orientale giapponese.

Un blocchetto di appunti, fedele compagno di viaggi, ha raccolto molte di queste piccole pillole di cultura differente, con l’intenzione (se il tempo lo permette) di condividerle su questo blog, insieme al reportage fotografico. Più di duemila foto, uno scatto continuo alla ricerca della foto perfetta, per immortalare in un’immagine un estratto di una vita e uno stile così sottilmente ma radicalmente diverso. Insomma, ho fatto il giapponese in Giappone, con più di 50 giga byte salvati tra video e foto.

Vista con gli occhi di amministratore, non c’è stata scuola di formazione migliore che questo viaggio nella terra dello Shogun, con tutte le buone pratiche e le ottimi soluzioni che si possono importare facilmente anche qui.

Comunque ora sono tornato in Italia, con nuovo spirito e nuove idee, ricaricato e pronto per affrontare le difficili sfide dei prossimi mesi. Domani subito a Firenze, non per rottamare, ma per costruire.

Perchè il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono (Joisè Saramago)


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