[Mirafiori] La pistola alla testa

Su Marchionne e l’affaire Fiat stiamo spendendo fiumi d’inchiostro. E i toni si accendono. Lo scontro verbale è molto alto, raggiungendo gli squallidi livelli dell’arena politica. E’ molto alta la difficoltà nel capire in cosa consiste veramente l’accordo di Mirafiori, cercare di comprenderlo dal punto di vista di un operaio e non da quello di un politico che lo colora secondo i propri conti.

Dopo aver letto l’accordo senza intermediazioni c’è un punto che proprio non riesco a digerire,  che non riesco a tollerare, che mina fortemente la democrazia sindacale: l’esclusione della rappresentatività sindacale delle organizzazioni non firmatarie dell’accordo.

La colpa è anche della politica che continua a ignorare il problema, ma qui si confonde sindacato e partiti. Come dice Boeri: “un sindacato non può restare perennemente all’opposizione. Può farlo un partito politico, a vocazione minoritaria. Ma non certo un sindacato“. E continua spiegando perchè questo punto è inaccettabile: “chi volesse costruire un sistema di relazioni industriali su questo principio di esclusione condanna il Paese alla conflittualità permanente. Non deve essere il datore di lavoro a decidere quali sono le rappresentanze dei lavoratori. Non possono che essere i lavoratori, con il loro voto, a scegliere chi li rappresenta”

Una nuova legge sulle rappresentanze sindacali, questa è una delle priorità nel campo del lavoro da affrontare il prima possibile.  Il PD, che giustamente ci ossessiona con la parola lavoro, ha presentato una bozza di riforma, che può essere calendarizzata subito in Parlamento per evitare che lo scempio dell’esclusione dei sindacati possa continuare. Un buon metodo per far seguire all’indignazione  delle parole  una proposta concreta e fattibile. Che finalmente possa portare a una giusta rappresentanza e partecipazione, elementi fondamentali per una democrazia inclusiva.

Nel frattempo la votazione a Mirafiori si avvicina, incalzata dall’incredibile arroganza di Marchionne. Cosa voterei? Ilda Curti, assessore di Torino, sintetizza alla perfezione il mio pensiero:

Se fossi un operaio della Fiat Mirafiori con due figli, un mutuo, una moglie precaria, due genitori anziani con la minima voterei si ma molto cortesemente, quasi sommessamente, chiederei mi togliessero quella pistola alla tempia. Solo se vogliono, neh..


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