5000 firme già raccolte in un solo weekend nella Provincia di Pisa. La campagna del Pd di raccolta firme per le dimissioni di Berlusconi sta avendo molto successo. Ma tanti criticano l’ aspetto semplicistico di questa iniziativa, accusandoci di non spiegare perchè vogliamo mandare a casa un Primo ministro democraticamente eletto. Anche se non ce ne sarebbe bisogno, integro qui alcuni ( fra i tanti) motivi del perchè bisogna liberarci al più presto di Berlusconi. Attenzione, si raccomanda la lettura agli stomaci forti:
– per non aver fermato la crescita inarrestabile del nostro debito pubblico. Aumenta di 1.300 euro al secondo. Nel 2009, in rapporto al Pil, dopo il calo rilevato nel 2007, ha proseguito la crescita già registrata nel 2008, aumentando di quasi 10 punti percentuali rispetto all’anno precedente e attestandosi al 115,8%, valore molto prossimo a quelli rilevati alla fine degli anni ’90.
– per non aver frenato il drammatico aumento della disoccupazione. Secondo Confindustria il 2010 si è chiuso con 500 mila persone occupate in meno rispetto al 2008. A Gennaio la disoccupazione è all’8,7, Il dato più alto dal 2004. Ma quello che più preoccupa è l’aumento di quella giovanile che si attesta al 28,9 % con un aumento percentuale rispetto a novembre 2009 di 2,4 punti. E aumentano anche gli “inattivi”, cioé quelli che hanno rinunciato a cercare o non possono più accedere al lavoro.
– per aver fatto accrescere gli evasori fiscali: + 6,7 per cento nel 2010. Al primo posto dell’evasione c’è l’economia sommersa (soprattutto il lavoro in nero). L’81 % delle società di capitali dichiara redditi negativi. Siamo nell’ordine dei 156 miliardi di euro l’anno. L’economia sommersa sottrae al fisco italiano un imponibile di circa 135 miliardi di euro l’anno. I lavoratori in nero sono circa 2,4 milioni, di cui 850.000 sono dipendenti che fanno il secondo o il terzo lavoro. Si stima un’evasione d’imposta pari a 34 miliardi di euro.
– per aver aumentato la pressione fiscale: nel 2009 è salita al 43,5% del prodotto interno lordo, dal 43,3% del 2008. E’ quanto riferisce l’Ocse nelle stime preliminari relative all’anno scorso contenute in “Revenue Statistics”. L’Italia così supera il Belgio (che nel 2009 ha visto il peso del fisco diminuire al 43,2% dal 44,2% del 2008) e sale dal quarto al terzo posto nella classifica dei Paesi dove maggiore è il peso delle entrate rispetto al prodotto interno lordo.
– per aver massacrato la cultura e gestito in maniera impietosa i nostri tesori, come Pompei. Esempi: la legge di stabilità ha ridotto gli interventi per i restauri dei beni a 102 milioni, erano 148 l’anno scorso, 155 milioni nel 2009. Il Fus – il fondo unico dello spettacolo – ha falciato le risorse dai 402 milioni del 2010 ai 258 del 2011: erano 550 milioni nel 2007. E lo spettacolo, in Italia, dà lavoro a 250mila persone. I 125 milioni destinati alle 14 fondazioni liriche, sono ormai quasi la metà dei 229 milioni del 2009: la stessa somma che la Francia dedica all’Opèra di Parigi. Pressappoco dimezzati i fondi agli istituti culturali.
– per aver lasciato al palo l’innovazione. Un recente studio OCSE calcola che nel 2008 il sistema imprenditoriale italiano era solo al 28esimo posto (su 38 paesi) per rapporto tra spese in Ricerca e Sviluppo delle imprese e Prodotto Interno Lordo. O perche’, sebbene abbia un tasso di nascita di micro-imprese tra i piu’ alti tra i paesi industrializzati, l’Italia sia all’ultimo posto di 13 paesi studiati dall’OCSE per percentuale di brevetti realizzati da nuove imprese (eta’ inferiore ai 5 anni). L’Italia e’ anche il paese OCSE che tra il 2001 e il 2007 ha registrato sia la piu’ bassa crescita del reddito pro-capite che la piu’ bassa crescita della produttivita’ del lavoro. L’OCSE rivela inoltre che la modesta crescita della produttivita’ del lavoro in Italia e’ in gran parte frutto di investimenti tradizionali mentre il nostro paese viene superato anche dalla Grecia in termini di contributo che l’investimento in nuove tecnologie e conoscenze fornisce alla produttivita’ del lavoro.
– per aver ristretto la banda. l’Italia continua a mostrare un forte ritardo in quanto a diffusione della banda larga. Solo il 53% degli italiani ha accesso a internet (quale che sia la velocità di connessione), contro una media Ue del 65%. A farci compagnia sul fondo della classifica ci sono Cipro (53%) e Repubblica Ceca (54%), mentre Olanda, Svezia Lussemburgo e Danimarca sono i Paesi più “online” con tassi di penetrazione che superano l’83%.
– per aver insistito sul nucleare quando tutto il mondo va da un’altra parte. L’ultimo rapporto di Bloomberg fotografa la travolgente ascesa delle fonti verdi. Nell’anno appena trascorso hanno attratto 243 miliardi di dollari, +30% rispetto al 2009. CINQUE volte la cifra del 2004, il doppio del 2006 e un +30% rispetto al 2009. Con un totale di 243 miliardi di dollari investiti nel 2010.Con 51,1 miliardi di dollari investiti nel 2010, un +30% rispetto al 2009, la Cina è ora la nazione regina nelle rinnovabili. Una spinta che ha trascinato con sé un intero continente. La cifra totale degli invetimenti in energia verde in Asia e Oceania ha superato infatti quello messo in campo dalle Americhe e si sta avvicinando sempre più alla leadership europea. Altra notizia molto positiva che emerge dallo studio è il record di investimenti destinati alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie, passati dai 15,8 miliardi di dollari del 2009 ai 21 dello scorso anno.
– per aver soffiato sul fuoco della sicurezza con la paura, istituendo le ronde, un flop clamoroso. Solo 6 in tutto il territorio nazionale.
– per aver demonizzato gli stranieri e appoggiato il razzismo della Lega: riceviamo dagli immigrati 19,3 miliardi di entrate e ne diamo solo 10,3 per la loro spesa sociale. I lavoratori stranieri sono circa due milioni e producono il 10% del Pil nazionale. I vantaggi dello Stato sono visibili da altri numeri: gli immigrati versano ogni all’Inps sette miliardi di euro e pagano al Fisco una cifra che supera i 3,2 miliardi di euro. Inoltre, ogni cento neonati in Italia, ormai più del 12% ha un almeno un genitore straniero. Per non parlare delle morti per l’attraversamento del Mediterraneo, per fuggire da situazioni disastrose: la Repubblica stima la morte di 42000 persone dal 2002 al 2008 mentre cercavano di attraversare il mediterraneo. 30 persone al giorno.
– per aver dimenticato i diritti civili. Appiattito su temi del passato e usati solo per il consenso elettorale, nessuna traccia di coppie di fatto, lotta all’omofobia, diritti dei disabili. Non sono temi di destra? Le altre destre europee sono molti anni più avanti.
– per aver ridotto di un terzo la spesa sociale, privando di servizi essenziali gli italiani e costringendo regioni e comuni a rivedere l’offerta per i cittadini
– per essere la barzelletta del Mondo. Solo i dittatori (Gheddafi) o i finti democratici (Putin) ci sono amici. Per il resto la poca credibilità che avevamo è stata buttata al vento per colpa degli scandali e della nostra politica estera
– per avere ucciso il futuro. Tagli per un miliardo e 400 milioni di euro al sistema universitario, una riforma imposta a maggioranza senza una discussione nel merito.Cervelli sempre più in fuga. La scuola pubblica allo sfascio:8 miliardi di euro in meno alla scuola per tre anni. Lasciati a casa 132.000 tra insegnanti e dipendenti. Il più grande licenziamento di massa della storia italiana. Le conseguenze sono disastrose: classi sovraffollate (fino a 33 alunni) in violazione di ogni norma di sicurezza. Migliaia di bambini e bambine senza scuola dell’infanzia. Studenti con disabilità senza sostegno. Tempo pieno con le compresenze, riconosciuto in Europa come eccellente, eliminato. Meno ore di lezione per ogni ordine di scuola: dalla primaria al termine dell’obbligo i nostri ragazzi avranno frequentato l’equivalente di due anni di scuola in meno. Alle superiori, taglio indifferenziato delle sperimentazioni. Meno laboratori e insegnanti tecnico pratici. Senza collaboratori scolastici, bambini in stato d’abbandono fuori dall’aula. Le strutture cadono a pezzi, gli insegnanti hanno uno stipendio da fame.
– per aver tagliato i fondi agli enti locali, togliendo la possibilità di rispondere alle tante richieste dei cittadini. I comuni sono costretti a tagliare sull’assistenza, sulla cultura, sul “sociale”, sul volontariato. Il che è lo stesso, perché la cultura e l’assistenza, oltre, ovviamente, all’integrazione sociale, sono affidate, ormai in larga misura, al “volontariato” e, in senso lato, al Terzo settore. Il “patto di stabilità”, peraltro, costringerà le amministrazioni virtuose, quelle che avevano risparmiato negli ultimi anni per investire nei prossimi, a pagare duramente il proprio impegno virtuoso. A “risparmiare”, forzatamente, anche in futuro. Il federalismo fiscale, la Terra Promessa dalla Lega ai cittadini del Nord: procede a zig-zag. Se tutto andasse secondo le previsioni, entrerebbe a regime nel 2019. Cioè, “troppo tardi”, rispetto agli obiettivi e ai problemi a cui dovrebbe rispondere.
– per aver stuprato continuamente la Costituzione con leggi fatte per i suoi interessi. 2 le leggi rispedite al mittente dalla Corte Costituzionale. 175 milioni di euro l’evasione fiscale di Mondadori, sanata dalla legge ad aziendam
– per essersi continuamente riempito la bocca con la parola “famiglia” per poi voltargli le spalle nei fatti. soltanto l’1,4% del Pil viene destinato nel nostro Paese a famiglia e maternità, contro il 2,1 della media europea e il 3% di Danimarca e Norvegia. Ma a rileggere i dati e le ricerche degli ultimi vent’anni si capisce che se i genitori sono cambiati, se i nonni si ritrovano d’un tratto ad essere le “querce” a cui si appoggiano figli e nipoti (il 64% dei bambini da 0 a 13 anni viene accudito da uno o più nonni), se i piccoli sono soggetti amatissimi ma unici, ciò che resta scarso e avaro è soprattutto il tempo della relazione.
– per aver promesso di curare il cancro, giocando perversamente sulla sensibilità dei molti colpiti direttamente o indirettamente da questa tremenda malattia. La manovra finanziaria 2010 taglia le spese sulla sanità. Meno 20mila medici in 3 anni per via del blocco del turnover: una assunzione per 5 pensionamenti. Dimezzamento contratti precari.10mila interventi chirurgici in meno, taglio 20% servizi.
– per aver salvato un’azienda morente con i nostri soldi, solo per favorire pochi. Sto parlando di Alitalia. Dopo aver lottato contro le soluzioni proposte dal Governo Prodi, decisamente più vantaggiose, il Premier salva Alitalia con un enorme finanziamento fatto di soldi pubblici.
Si, poi però nel 2009 Alitalia ha avuto perdite pari a 326 milioni di euro.
Non ho messo il Ruby-gate? Non mi interessa, mi sembra che ci siano già abbastanza motivi per firmare in uno dei 10mila gazebo preparati dal PD.
Per aver trasformato il sogno italiano in un incubo, BERLUSCONI DIMETTITI.
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