Superato lo scoglio della sfiducia, il ministro della Cultura Bondi può stare al suo posto. E provare a risolvere seriamente i problemi italiani, primo fra tutti Pompei. Non ci scordiamo lo stato emergenziale nel quale riversa uno dei più belli tesori della nostra nazione, con il 70% dell’estensione del sito è attualmente interdetta ai visitatori per rischio di crolli e numerose aree sono ricoperte da piante rampicanti.
Ma di risorse da parte del Governo Nazionale neanche l’ombra. Per fortuna che ogni tanto interviene la tanto vituperata Europa, che attraverso un’ indicazione del Commissario europeo Johannes Hahn,lancia una proposta che potrebbe risollevare le sorti del luogo.
Il complesso delle risorse a disposizione dell’Italia, stanziate dall’Unione europea nel 2007 per gli anni 2007-2013, ed ancora non speso per intero dal nostro Paese, ammonta a 29 miliardi di euro. Hahn ha ricordato che l’Italia è tra i maggiori beneficiari dei fondi destinati alla politica di coesione territoriale, “i finanziamenti non vanno soltanto spesi, ma devono essere utilizzati in modo corretto ed efficace, per questo ho proposto al ministro Fitto di devolvere una parte di questi fondi per la ristrutturazione dei vari siti archeologici, in particolar modo per Pompei”.
La Commissione europea attende quindi dall’Italia entro la primavera prossima una lista dei siti archeologici da ristrutturare, per poi decidere l’ammontare del supporto finanziario da assegnare in particolar modo per le regioni meridionali.
Speriamo che non si sprechi questa grande occasione, che sicuramente non salverà Pompei dal suo lento declino, ma almeno lo potrà rallentare. In attesa che finalmente si capisca il grande valore del nostro patrimonio culturale e artistico, il governo Europeo ci regala ottimi suggerimenti e risorse preziose.
Europa 1 – Italia 0. Ora tocca a noi cercare di pareggiare.
Ecco cosa ci stiamo giocando (scattata Settembre 2009):
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