Live as if you were to die tomorrow. Learn as if you were to live forever. Diceva Gandhi. Vivi come se morissi domani e impara come se vivessi per sempre. Non so perché, ma questa citazione mi è venuta in mente dopo l’ennesimo attacco di Berlusconi alla scuola. L’ultimo, forse il più deprimente e violento, attacco alle strutture della società. Quando si colpisce la scuola pubblica si colpisce il futuro. Una scuola impoverita dove manca quasi tutto: ore di lezione, tempi prolungati, ma anche presidi, docenti e bidelli. Una scuola dove le classi sono sempre più sovraffollate, fatiscenti e poco sicure. Dove le dotazioni di materiale didattico sono del tutto insufficienti. La scelta strategica di questo governo è di disinvestire nel sapere, quindi Berlusconi in realtà accusa se stesso.
Un altro brutto capitolo nell’Italia “sognata” da Berlusconi e resa invece un incubo per gli italiani.
Ricapitoliamo il Bel Paese visto dalla parte del Primo ministro??
da una nota di Francesca Terzoni su Facebook:
Ricapitolando e sintetizzando le dichiarazioni degli ultimi anni, mi par di capire che il modello preferito da Berlusconi consisterebbe in un paese senza guardia di finanza, senza parlamento, senza opposizione, senza giornalismo d’inchiesta, senza giudici e pure senza insegnanti.
Manca solo che si incazzi perché ci sono i semafori, e poi abbiamo fatto filotto.
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