Calambrone – Chi non salta leghista è

Quando leggo le sparate sull’immigrazione dei leghisti nel Nord Italia mi sembra di vedere un mondo lontano, che non mi tocca. Qualcosa fuori dalla realtà, condito da parole che non appartengono al mio linguaggio.

Ieri sono andato a due eventi sul litorale per discutere l’argomento spinoso relativo all’arrivo delle persone migranti a Calambrone: il consiglio territoriale di partecipazione 1, con assessore Cerri e Ciccone, e la riunione di Confcommercio, presenti sindaco, presidente della Provincia e Ledo Gori, capogabinetto di Enrico Rossi.

L’assemblea del ctp è andata molto bene, una cinquantina di persone, interventi di paura contro l’arrivo dei profughi sommersi da altri interventi che richiamavano alla solidarietà e all’accoglienza. Un clima civile di discussione reso possibile anche dai membri del consiglio territoriale.

Molto diversa la riunione presieduta da Pieragnoli, presidente di Confcommercio. Un dialogo confuso e irrazionale, l’impossibilità da parte del Sindaco di parlare senza interruzioni, un pubblico schiumante di rabbia e chiaramente xenofobo. La rabbia saliva mentre sentivo parole che ormai avevo dimenticato, addolorato della scoperta dell’odio che serpeggia anche nella mia comunità.

“Lasciamoli sulle barche”, “Mettiamoli in cima a una montagna”, “Se li lasciamo lì scappano e poi ci uccidono”, “Noi non li vogliamo”, ” Ho paura”. Sono solo una piccola raccolta delle esternazioni sentite all’assemblea. Questa è la società che Berlusconi e la Lega hanno creato. Una società dove una persona non è più un uomo, ma un nemico. Dove un disperato è un criminale. Dove la solidarietà e l’accoglienza sono sconfitti dalla paura.

A un certo punto si alza una mamma e chiede con sincera disperazione: ” Ma avete pensato che c’è un asilo a 150 metri? Come faccio a spiegare ai miei bambini che arrivano QUESTI?”.
La scena è andata esattamente così (più o meno):

La serata, o meglio, il viaggio nella psiche più animalesca dell’uomo, finisce davanti alla possibile struttura di accoglienza dove dalla mattina c’è il presidio permanente. Si capiscono subito le intenzioni della folla, una cinquantina di persone, quando Pieragnoli al megafono racconta il resoconto dell’assemblea. Dopo le parole ” Potrebbero venire in 200″, qualcuno urla ” E NOI NE AMMAZZIAMO 200″, suscitando applausi e risatine.

Mi allontano sdegnato e, dietro di me, un gruppo intona uno sfottò da stadio: ” chi non salta tunisino è”. Sorrido amaramente. Quelle persone inconsapevolmente mi hanno dato la carica per andare avanti. Ho capito che abbiamo molto da lavorare. C’è da sconfiggere la più brutta delle bestie: l’ignoranza.

P.S:Solidarietà ai giornalisti della redazione di Pisanotizie e dell’Unità aggrediti vergognosamente ieri al presidio di Calambrone. In una società civile e serena questi atti non dovrebbero mai verificarsi.


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