[Referendum]Con uno sguardo al passato e per un futuro migliore, nel presente andate a votare il 12-13 Giugno

Spero che tutti sappiate cosa bisogna fare il 12-13 Giugno. Internet e più nello specifico i social media, come Twitter e Facebook, stanno cercando di sopperire alla mancanza di informazioni da parte di telegiornali e buona parte della stampa.
Ma il raggiungimento del quorum è uno scoglio non facile da superare. Complici le indicazioni dei partiti di centrodestra, che invitano caldamente a non andare a votare. Facile intuire il perchè: una vittora nei referendum smantellerebbe molte politiche attuate fino ad ora dal governo Berlusconi aggiungendo ulteriore veleno alla già fragile coalizione di centrodestra.
Disinformazione + astensionisti = fallimento del rerendum. Un’operazione che bisogna capovolgere cercando di mobilitare quante più persone possibili.
Perchè il fallimento del referendum non è solo una vittoria del centrodestra. E’ la sconfitta della democrazia.
Si dice sempre che la politica è chiusa, poco trasparente, macchiavellica. Si dice che i cittadini non contano, che ci vuole più partecipazione.
Il referendum è lo strumento principe della democrazia. In questo caso gli italiani non delegano più a qualcuno le scelte sul proprio futuro votando un candidato o un partito, ma sono attori protagonisti del processo legislativo del paese. La democrazia diretta è la forma di governo più desiderata ma praticamente irrealizzabile. Ci riavvicina alla prima forma di democrazia, quella dell’antica Grecia, dove tutti i cittadini si ritrovavano in piazza per occuparsi di politica, influenzando le decisioni per la gestione della città. Una dimensione pubblica che si è persa negli anni, impossibile con la nascita delle grandi nazioni.
Il referendum è uno sguardo al passato, un soffio di una democrazia ormai perduta. Respingerlo non andando a votare significa non curarsi della propria nazione, della propria comunità, della propria famiglia. Perchè magari adesso non interessano i quesiti o si preferisce sabotare la macchina democratica non facendo raggiungere il quorum. Ma quando saranno presi provvedimenti che non piaceranno, decisi da pochi, chi non è andato a votare rimpiangerà l’impossibilità di esprimere un giudizio, di aver minato la validità dello strumento referendum, “legalizzando” de facto una democrazia sempre più rappresentativa.
Senza referendum, ad esempio, avremmo ancora il re, non potremmo divorziare e le donne sarebbero ancora costrette ad aborti clandestini e pericolosi per la loro salute. Vi piacerebbe vivere in un’Italia così? I nostri padri hanno cambiato il paese. Siamo disposti a farlo anche noi? O si preferisce far fallire questa possibilità di democrazia diretta per semplice sfiducia nelle istituzioni o per un turpe gioco politico?
Adesso non mi interessa entrare nel merito dei quesiti. Adesso mi interessa far capire che è fondamentale ANDARE A VOTARE. Qualunque sia lo schieramento, qualunque sia il partito, qualunque sia il giudizio sui temi oggetto della consulta referendaria.
Votare contro il menefreghismo, votare per chiedere maggiore partecipazione nella politica, votare per essere più protagonisti nel nostro futuro, votare per una migliore democrazia.
E quando siete dentro l’urna elettorale, già che ci siete, votate 4 sì.


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