[Gioco del Ponte] Pisae iterum victoriae

Mezzogiorno vince dopo ben 13 anni. L’ultima volta fu nel lontano 1998. L’estate del mondiale di Francia, della traversa di Di Biagio. Al governo c’era ancora Prodi e nelle radio impazzava il pop neomelodico dei Goo Goo Dolls e dei Savage Garden. Un’era geologica fa.

Ma il vento è cambiato e l’ultima edizione del Gioco del Ponte l’ha dimostrato. Una edizione magnifica, con scontri di fascia emozionanti che hanno dimostrato la superiorità e la freschezza delle squadre di Mezzogiorno. Una vittoria pulita e senza polemiche, non scontata alla vigilia che ha reso più coinvolgente e incerto l’esito degli scontri. A Tramontana resta l’amara consapevolezza di avere la squadra più forte del Gioco, il San Michele, che in un eventuale spareggio avrebbe significato un punto di vantaggio per la squadra boreale.

Complimenti a entrambe le Parti per averci regalato un Gioco molto emozionante e per lo sforzo che hanno fatto per alimentare la passione delle migliaia di volontari che gravitano intorno a questa sempre più sentita manifestazione storica. Se il Gioco esiste ancora è soprattutto grazie all’impegno di persone appassionate ed entusiaste che spendono gran parte del loro tempo per la buona riuscita dell’evento. In un clima esasperato dai tagli e dalle difficoltà economiche, che non ci permettono eccessivi voli di fantasia, abbiamo assolutamente bisogno di loro, pilastri fondamentali che reggono l’intera organizzazione. Senza non possiamo costruire niente, non possiamo gettare le basi per rilanciare le nostre proposte e rendere gli eventi ancora più coinvolgenti e spettacolari. Per questo vanno messi nella condizione di lavorare al meglio.

Ha fatto un buon lavoro anche il Consiglio degli Anziani, organo che gestisce il Gioco del Ponte, del quale facevo parte anche io fino a Marzo, quando ho rassegnato le dimissioni in seguito all’elezione del Generale di Tramontana. Non mi sembrava corretto rimanere, visto che avrebbe dato un segnale di accentramento delle decisioni che non corrisponde alla realtà.[ndr il Generale era Lorenzo Bani]

Promossa la coreografia con il pallone luminoso al posto dei pali dell’anno scorso che permetteva una migliore visuale e un minor accecamento dei combattenti.  Apprezzata la sfilata dei bimbi, che hanno tifato per la loro parte per tutta la durata dell’evento. La nostra ambizione è far nascere l’interesse nel Gioco fin da piccoli e iniziative come questa alimentano lo spirito di appartenenza e di coinvolgimento. Ottima la presenza di maxischermi che hanno permesso alle persone che erano sui Lungarni di apprezzare le fasi dell’evento, anche se due non erano sufficienti.

Rimandate le nuove tribune. Hanno sicuramente dato la possibilità a più persone di vedere comodamente il Gioco, ma la visuale non era perfetta e da sopra si capiva ben poco degli scontri. Da valutare anche l’impatto sulla coreografia. Interessante la nuova proposta dei lumini attaccati ai pali della luce, ma l’effetto naturale si perde con i lampioni accesi.

Bocciata la storia dei biglietti falsi. Quando l’ho sentita per la prima volta non ci volevo credere. Ma in fondo ero contento, perchè significava un rinnovato interesse a partecipare al Gioco, segnale da non sottovalutare nelle prossime edizioni. Per la prossima volta è necessario prevedere un semplice meccanismo anti-contraffazione.

Lo spettacolo non è mancato, segnale della voglia di non far morire questa nostra manifestazione storica che non ha nulla da invidiare alle altre più blasonate (chi ha detto Palio di Siena?) e che appassiona migliaia di nostri cittadini ( e non).

Alla fine possiamo promuovere questa edizione del Gioco, ma non è possibile sedersi ora, proprio mentre c’è una nuova richiesta di partecipazione e di attaccamento. Questa ci deve spingere a migliorare e raffinare le nostre proposte, anche innovando, come abbiamo saputo fare scegliendo di portarlo in notturna. Ascoltare, coinvolgere e far partecipare, con un occhio di riguardo a chi, già da oggi,con passione e entusiasmo  sta cercando di lavorare per l’edizione 2012.

Solo così Pisa ne uscirà nuovamente vittoriosa, come recitava la scritta sul pallone luminoso [Pisae iterum victoriae]


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