De Pisae primaribus

La Nazione, continuando sulla linea della disinformazione, parla dell’intervento di Rossi, che parla di una sinistra unita per vincere le elezioni:
La parola passa ora al Pd, che nella prospettiva di un accordo con la sinistra radicale dovrà necessariamente affrontare un’altra spinosa questione, quella delle primarie per la scelta del candidato sindaco. Proprio Sel potrebbe chiedere di celebrare quelle di coalizione, cosa che chiede da tempo anche la minoranza interna del Pd (lettiani e area Cerri), ma che non piace alla maggioranza che vorrebbe un Filippeschi-bis a scatola chiusa. La carne sul fuoco dello scontro politico d’autunno è già tanta. C’è da sperare che, alla fine, non si scotti il fuochista e che dell’arrosto non resti solo il fumo. Chi vivrà vedrà.

Ancora una volta: non c’è uno schema minoranza buona che vuole le primarie, maggioranza chiusa che decide nelle stanze del palazzo. Per fortuna, noi abbiamo uno statuto che dice:

Articolo 18.
(Elezioni primarie del Partito Democratico)
1. Per «primarie» si intendono le elezioni che hanno ad oggetto la scelta dei candidati a cariche istituzionali elettive.  
4. Vengono in ogni caso selezionati con il metodo delle primarie i candidati alla carica di Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione. Qualora il Partito Democratico concorra con altri partiti alla presentazione di candidature comuni per tali cariche, valgono le norme contenute nell’articolo 20 del presente Statuto.
5. La candidatura a Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione può essere avanzata con il sostegno del dieci per cento dei componenti della Assemblea del relativo livello territoriale, ovvero con un numero di sottoscrizioni pari almeno al tre per cento degli iscritti nel rela‐ tivo ambito territoriale.
6. Qualora il Sindaco, il Presidente di Provincia o di Regione uscenti, al termine del primo mandato, avanzino nuovamente la loro candidatura, possono essere presentate eventuali candi‐ dature alternative se ricevono il sostegno del trenta per cento dei componenti della Assemblea del relativo livello territoriale, ovvero di un numero di sottoscrizioni pari almeno al quindici per cento degli iscritti nel relativo ambito territoriale.
8. Non si svolgono le elezioni primarie nel caso in cui, nei tempi prescritti dal Regolamento, sia stata avanzata una sola candidatura alla carica oggetto di selezione.
Articolo 20.
(Primarie di coalizione)
1. Qualora il Partito Democratico stipuli accordi pre‐elettorali di coalizione con altre forze politiche in ambito regionale e locale, i candidati comuni alla carica di Presidente di Regione, Presi‐ dente di Provincia o Sindaco vengono selezionati mediante elezioni primarie aperte a tutte le cittadine ed i cittadini italiani che alla data delle medesime elezioni abbiano compiuto sedici anni nonché, con i medesimi requisiti di età, le cittadine e i cittadini dell’Unione europea residenti, le cittadine e i cittadini di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno, i quali al momento del voto dichiarino di essere elettori della coalizione che ha indetto le primarie, e devolvano il contributo previsto dal Regolamento.  
6. Non si svolgono le elezioni primarie di coalizione nel caso in cui, nei tempi prescritti dal Regolamento, sia stata avanzata una sola candidatura alla carica oggetto di selezione.

Abbastanza chiaro no? Tutto passa dalla coalizione che ci sarà nel 2013. Per questo seguiremo il “modello Bersani”: prima il programma e poi la coalizione. Certo, come partito bisogna favorire i punti di contatto e iniziare nuovi percorsi di discussione, che in realtà stiamo già facendo. Poi, quando le elezioni si avvicineranno, utilizzeremo la miglior combinazione per vincere nuovamente nel 2013, seguendo le regole che ci siamo dati.

Ma ora è prematuro parlare degli strumenti , bisogna pensare alle cose concrete da fare, in vista anche di anni bui, visto che il Governo con la nuova manovra taglierà altri 5 miliardi di euro agli enti locali, mettendoci in ginocchio e costringendoci a rivedere molti dei servizi erogati.

Il resto è gossip politico, di basso livello, funzionale solo a alimentare scontri e conflitti. Non vorrei finire come Jessica Rabbit: “Non siamo cattivi, è che ci disegnano così”.


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