Noi siamo nel PD per fare politica. Questo è uno dei passaggi dell’intervento di Civati in conclusione della 3 giorni di Albinea, promossa da Prossima Fermata Italia.
Ma cosa vuol dire “fare politica”? Politica vuol dire realizzare, diceva De Gasperi. Realizzare oggi, pensando al domani, aggiungo io. Ed è quello che abbiamo cercato di fare nell’ultimo weekend. Mentre i giornalisti e i commentatori si aggiravano chiedendo di Renzi e di Tedesco, invece degli assenti abbiamo preferito parlare ai presenti, ovvero una platea eterogea che si aspettava suggerimenti, spunti e speranze.
Abbiamo detto che lo sviluppo edificatorio non è favorevole all’economia, che in Italia il 50% degli spostamenti è minore di un km e quindi bisogna privilegiare la bicicletta. Abbiamo denunciato come l’infrastruttura del paese, (la rete elettrica, rete idrica e digitale) è piena di falle e sprechi e che bisognerebbe intelligentemente puntare subito sulle reti intelligenti. Abbiamo suggerito diversi piani per delle piccole rivoluzioni possibili, facilmente sostenibili dalle amministrazioni locali. Abbiamo parlato di diseguaglianze senza per questo essere accusati di massimalismo, soprattutto per quanto riguarda l’immigrazione. Abbiamo pungolato alcune certezze: un nuovo modello economico è possibile, basato più sul capitale umano che sul Capitale. Abbiamo citato la parola tabù: patrimoniale, ovvero chi più ha, più paga.
Piccole punture di spillo che danno alcune risposte ai problemi del paese. Parlare di politica senza parlare politichese, ovvero in maniera incomprensibile. O di politici, rincorrendo il gossip più squallido che magari aumenta i contatti e le vendite dei giornali, ma non aiuta nessuno.
A chi ci accusa di essere una corrente all’interno del PD rispondiamo con un sorriso: una corrente è una organizzazione a cascata. Qui non ci sono padri, padroni, portavoce. Qui si discute e ci si incazza. Più che corrente, “sorgente”, alla quale attingere per rinfrescarsi con un po’ di acqua buona e alimentare il fiume principale. Perchè tutto quello che abbiamo detto, fatto, prodotto è per tutti. Per il PD, il nostro partito, e oltre.
Oltre a chi ha enfatizzato il cambiamento senza cambiare e chi ha descritto un percorso senza nemmeno volerlo cominciare. L’importante è muoversi, in direzione ostinata e contraria a chi sta guidando l’Italia in questo momento. Senza inseguire la destra, terzo polo o tatticismo. Basta inseguire la realtà.
Non guardate le proposte emerse dal campeggio come qualcosa per andare “contro”, ma qualcosa “per”. Per le nuove generazioni, per una lotta alle disuguaglianze, per una politica migliore.
Per il centrosinistra del futuro, perchè quello di adesso non è ancora pervenuto.
Lascia un commento