Un modello in via di sottosviluppo

C’è un’espressione politically correct per evitare di dire paesi poveri: si parla infatti di “paesi in via di sviluppo”. Quindi noi, come potenze occidentali, siamo i “paesi sviluppati”. Ma è proprio così?

Don Gallo prova a ribaltare la situazione. Dato il forte incremento delle diseguaglianze economiche e sociali che si stanno sviluppando nei paesi occidentali e che le ultime crisi hanno accentuato, il prete genovese parla di “paesi in via di sottosviluppo”. Un modello economico che arricchisce i pochi e impoverisce molti è davvero un esempio di sviluppo? Io credo di no.

E il bello è che sappiamo anche chi è stato a portarci fino a qua. Così possiamo finalmente raddrizzare qualcosa! Di una cosa sono sicuro, scrive Paul Krugman, Premio Nobel per l’Economia. La prossima crisi sarà differente. Sarà una crisi ambientale, di scarsezza di risorse, di gap tecnologico. Non sarà una crisi finanziaria , un collasso della domanda, aggravata da una cattiva politica fiscale e monetaria – Non ripeteremo gli stessi errori, giusto?

Niente di più sbagliato. La cosa paradossale è che stiamo avendo una crisi che nei fatti è la stessa crisi che abbiamo avuto in passato e  addirittura stiamo commettendo gli stessi errori. Molta colpa ce l’hanno gli economisti, che sempre secondo Krugman, stanno dando consigli sbagliati, basati sul proprio ego o sull’appartenenza politica. Ma gran parte della crisi e degli sbagli commessi sono dovuti anche a un fallimento morale e intellettuale.

Siamo intrappolati in “un modello in via di sottosviluppo”, ci piace e non riusciamo a uscirne. Impressionante. E deprimente.


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