Ieri abbiamo approvato il bilancio preventivo 2012, l’atto più importante di un’amministrazione, la nostra manovra, che racchiude anche gli intenti per gli anni a venire. 24 favorevoli (tutta la maggioranza), 12 contrari (PDL, FLI, UDC e RC) e la grande sopresa dell’astensione di SEL, che apprezza gli sforzi fatti nel mantenere invariati i servizi pur non alzando le tasse cittadine.
Ma in sintesi cosa prevede il bilancio?
Premetto che ci sono manovre governative che tagliano risorse direttamente (3,650 milioni nel 2011 e 2,450 milioni nel 2012) e indirettamente (sociale e integrazione all’affitto). Inoltre la situazione è difficile sul mercato finanziario, con una maggiore difficoltà a trovare finanziamenti per gli investimenti.
Gli obiettivi principali sono quelli di mantenere lo stesso livello di servizi finanziati dal Comune, con particolare riferimento all’istruzione e al sociale e con le medesime agevolazioni, evitare un aumento della pressione fiscale sui cittadini (per quello ci pensa Monti), recuperare l’evasione e mantenere un discreto livello di investimenti.
Ma a fronti di tagli dall’amministrazione centrale, dove si troveranno i soldi per mantenere i servizi?
La maggior parte delle entrate avverrà dal 1 marzo 2012 con l’introduzione dell’imposta di soggiorno, con una struttura semplificata senza esenzioni che prevede una tariffa massima di 2 euro per il 2012 per un massimo di cinque giorni consecutivi di permanenza nel periodo che va dalla settimana antecedente la Pasqua alla prima domenica del mese di novembre e non sarà dovuta dal quarto giorno di permanenza consecutiva in tutti gli altri periodi dell’anno. Si prevede inoltre un recupero dell’evasione per 1,7 milioni.
Ci saranno forti riduzioni della spesa del personale, la destinazione di tutti gli oneri di urbanizzazione alle spese di investimento e l’impegno a individuare risorse aggiuntive per sociale e cultura (anche se quest’ultimo settore ha avuto un aumento rispetto allo stanziamento per l’anno in corso).
Altri investimenti saranno legati alla dismissione di immobili comunali ritenuti non necessari e pronti alla vendita.
Se seguirà concretamente queste azioni, il Comune farà un passo in avanti sulla sostenibilità del bilancio e dei servizi nel medio-lungo periodo, sperando che un nuovo rapporto Stato Enti Locali possa fare il resto nell’ambito di un quadro normativo certo, che esalti anche la responsabilizzazione degli amministratori verso i propri cittadini potenziando l’autonomia finanziaria degli Enti.
Un bilancio che guarda al mantenimento dei servizi che i cittadini si aspettano (asili nido, sicurezza, pulizia), senza però aumentare un euro di tasse. In questo clima di austerity e di rigore, non era così semplice. Noi siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto, ma andiamo avanti, la città non si ferma con l’approvazione del bilancio. Ma c’è un motivo in più per sorridere…
Lascia un commento