Chi credeva che con il governo Monti la politica sarebbe stata relegata in un cassetto si sbagliava. Il voto su Cosentino e la decisione della Consulta dimostrano come la politica sia sempre in primo piano e più necessaria che mai, nel bene e nel male. Ieri abbiamo visto i giochini politici della Lega, che abbaia molto, ma quando si tratta di tagliare definitivamente i ponti con il vecchio alleato, torna mansueta e vota l’invotabile, mascherando malamente il desiderio di tornare il prima possibile insieme al partito di Berlusconi, che gli ha garantito legittimità politica e tanti anni di “buoni pasto” romani.
Ieri c’è stata anche la sentenza della Corte Costituzionale che ha negato la legittimità del referendum di abrograzione del porcellum. Ovviamente evito ogni commento politico sull’organo,che rimane sopra le parti politiche. D’altra parte non si può applaudire la Corte quando dichiara l’incostituzionalità di alcune leggi ad personam su Berlusconi, come il Lodo Schifani o il Lodo Alfano, e poi accusarla di faziosità quando esprime un parere contrario alle nostre idee politiche. In parte sono sollevato nell’apprendere l’imparzialità della Corte, sinonimo di garanzia istituzionale, che ha come unico “supporto” la nostra Costituzione.
Alla luce delle ultime azioni, ma soprattutto delle ultime parole di Antonio Di Pietro (fra le tante l’accusa di asservimento della Corte ai voleri del Presidente della Repubblica), mi trovo in difficoltà a pensare a un’alleanza di governo con l’IDV, se continua a voler ottenere consenso continuando la politica-circo, fatta di tifo, parole forti e poco cervello.
Comunque dopo questa sentenza spetta alla politica dimostrare di recepire una grande voce di cambiamento da parte degli italiani, che chiede una nuova legge elettorale per scegliere i propri candidati. Ma “le regole del gioco democratico” sono fondamentali per ogni partito, ognuno cercherà di tutelarsi: i partiti più grandi vorranno una legge elettorale che taglia spazio a quelli più piccoli puntando sulla stabilità di governo, questi ultimi punteranno a una legge che li tuteli promuovendo una maggior democraticità.
In questa “battaglia per la sopravvivenza” c’è il serio rischio che nulla cambi, che tutto rimanga così. Con il porcellum. E a quel punto il criterio di selezione dei parlamentari diventerà un punto politico fondamentale, che può spostare intere percentuali di votanti. Vedremo chi sarà pronto ad accettare la sfida delle primarie. All’interno del PD è da molto tempo che c’è una forte spinta su questo versante…vediamo se saremo capaci di proseguire su una strada di democrazia e di trasparenza. Ne usciremo sicuramente vincitori.
La politica non è andata in vacanza
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