Sfigati. Così il Viceministro Martone, enfant prodige della classe dirigente italiana, giudica chi si laurea dopo i 28 anni. Senza nessuna distinzione. Hai avuto problemi con le tasse? Sfigato. Problemi burocratici? Sfigato. Problemi di salute? Sfigato. Problemi personali? Sfigato.
Ora non voglio certamente tutelare chi decide di parcheggiarsi all’università, “sponsorizzato” dai genitori. Ci penserà il mercato del a lavoro “punirli” se non se lo meritano.
Ma l’idea di classificare le persone, giudicarle in maniera brutale, appartiene a un tipo di politica che non mi piace e speravo fosse superata. Qualcosa come i “fannulloni” di Brunetta, i “coglioni” di Berlusconi, ma anche i “bamboccioni” di Padoa Schioppa. Il Viceministro Martone, che ha sicuramente un curriculum impressionante, non avrà avuto problemi nel dedicarsi allo studio, visto che economicamente aveva il forte appoggio della famiglia, che gli ha permesso anche illustri raccomandazioni. Se vuole fare davvero qualcosa per i giovani, è necessario che tutti abbiano le sue stesse opportunità, dando l’autonomia finanziaria a chi se lo merita e privilegiando la conoscenza del “cosa” rispetto a quella del “chi”.
Prenda esempio di stile dai suoi colleghi al governo. Martone sarà pure un giovane brillante, ma ha ancora tanto da imparare.
C’è sempre da imparare, caro Martone
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