Regarder France pour voir l’avenir de l’Italie ovvero Guardare la Francia per vedere il futuro dell’Italia

Il risultato della votazione in Francia lascia l’amaro in bocca. Nonostante il buon risultato del candidato socialista Francois Hollande, che dovrebbe aprire una nuova strada per la Francia, ma soprattutto per l’Europa, quello che preoccupa è il risultato della destra di Le Pen, che raggiunge quasi il 20%, affermandosi saldamente come terzo partito, doppiando il candidato della sinistra radicale Melenchon. Una destra razzista nelle parole, nei fatti e nelle intenzioni, che mai aveva raggiunto al primo turno queste percentuali, nemmeno nell’exploit del 2002, quando Le Pen (babbo) andò al ballottaggio con Chirac. Evidentemente sono riusciti a capitalizzare meglio la crisi che investe anche la Francia, con gli slogan classici dell’ultradestra “gli immigrati ci rubano il lavoro”, “la Francia ai francesi”, “l’uscita dall’Euro”.
Ovviamente non sono in grado di analizzare profondamente questo risultato, visto che conosco la realtà francese per lo più dalla mediazione dei giornali italiani.
Resta il fatto che la strada verso un cambiamento europeo è ancora tutta in salita. Se la maggior parte dei voti dati alla formazione di Le Pen va a Sarkozy al ballottaggio, l’elezione di Hollande diventerebbe molto difficile, azzoppando sul nascere ogni sogno di un’Europa più unita e più forte nel combattere le disuguaglianze create dalle varie destre.
Per questo mettiamo da parte ogni rivalità (per lo più calcistica) e sentiamoci un pochino francesi seguendo queste ultime due settimane di campagna elettorale.
E’ inutile ricordare come il destino della Francia è inevitabilmente collegato a quello italiano, in un vincolo che intreccia più stati e che testimonia la necessità di una regia politica almeno di livello europeo. Il risultato del 6 Maggio, giorno del ballottaggio, sarà migliore di ogni profezia, ogni vaticinio, ogni sfera di cristallo. Ci darà una previsione del nostro futuro, come assaggiare un camembert per sapere che gusto avrà il nostro parmigiano. Per conoscerne il sapore, amaro o dolce, bisogna aspettare e avere fiducia nei cugini transalpini, avendo in mente le ultime parole di Hollande dopo il silenzio elettorale: “Voglio riorientare l’Europa sul cammino della crescita e dell’occupazione”. Una visione ambiziosa, che supera i confini francesi. Salvare l’Europa, per salvare la Francia. E l’Italia. Per questo mi sento un po’ francese, per questo tifo Hollande.


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