Il weekend appena passato ha visto i lungarni chiusi al traffico per una serie di iniziative, tra tutte il mercato in centro. Un’occasione per valutare l’impatto sulla città di una decisione coraggiosa, ma da molti ritenuta necessaria per rivalutare il centro storico: la chiusura dei Lungarni alle macchine. Come ha osato fare un’altra famosa città, New York, dove il sindaco Bloomberg ha puntato sulla pedonalizzazione di Times square, supportato dalla promozione di una mobilità più sostenibile: tram, bici ( sul modello del bike sharing), taxi collettivi e isole pedonali. Proprio la pedonalizzazione di Times Square mi fa credere che un analogo provvedimento a Pisa porterebbe solo vantaggi. All’inizio i commercianti della “Grande Mela” erano titubanti, polemici, pensavano di perdere molti clienti. Invece il successo è stato così travolgente che anche altri quartieri chiedono lo stesso provvedimento:
“”Quando ho fatto l’isola pedonale a Times Square – dice Bloomberg – i commercianti della zona erano contro. Adesso, visto il successo dell’esperimento, con l’aumento del turismo e dello shopping, sono i commercianti di altri quartieri a chiedermi: perché non si fa anche da noi?”.
La chiusura dei lungarni, proposta sempre nell’aria, ma mai effettivamente concretizzata, potrebbe essere sperimentata solo in alcuni giorni festivi, per dare risalto anche al prossimo sistema museale dei Lungarni, che in pochi anni rilancerà sicuramente l’offerta culturale della città. La grande presenza di visitatori alle mostre di Palazzo Blu ha incrementato l’afflusso di presenze alla Chiesa della Spina in maniera esponenziale. Chi si incammina sui meravigliosi Lungarni per la prima volta ( ma anche chi li attraversa continuamente solo in modo fulmineo) rimane sicuramente colpito dalle mille bellezze che offre: musei, chiese, palazzi storici. Inoltre non dimentichiamoci la vicinanza a un centro commerciale all’aperto che risponde al nome di un rinnovato Corso Italia e del caratteristico Borgo Stretto.
Domenica e sabato scorsi, nonostante fossero giornate da mare, in molti si sono riversati in centro a piedi o in bicicletta, vivendo il centro libero dalle macchine. E’ stato così possibile riscoprire dettagli e caratteristiche dei Lungarni che passavano inosservati a causa del disturbo provocato dal rumore delle macchine e in generale dal traffico veicolare. In molti avevano lo sguardo rivolto ai palazzi, pronti a rinverdire la passione per la propria città, alimentati dalla suggestione di questo unico scenario.
Sicuramente ci sono stati anche disagi, come il traffico congestionato nelle vie più periferiche e il sentimento di isolamento dei residenti, ma questo non può significare non avere la volontà di fare scelte che vanno nell’ottica di incrementare il turismo, il commercio e la vivibilità nel centro, chiaramente ripensando anche la mobilità nel resto della città (che può passare anche da scelte orientate all’utilizzo di bici, navette elettriche e altri mezzi più “sostenibili” dell’auto).
Parliamone, discutiamone, coinvolgiamo tutti i cittadini e le associazioni di categoria, portando ad esempio gli effetti positivi della pedonalizzazione nelle altre città piccole e grandi. Ricordiamoci che i Lungarni non erano stati progettati per le macchine, ma per le persone.E se non credete a me, vi ricordo cosa dice un altro “amante” della città:
“i lungarni sono pieni di pedoni, vi si sentono parlare dieci o venti lingue, vi brilla un sole bellissimo tra le dorature dei caffè, nelle botteghe piene di galanterie e nelle invetriate dei palazzi e delle case, tutte di bella architettura” Giacomo Leopardi
Non è forse questo lo spirito da ricercare?
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