E alla fine è arrivato anche il mio turno. No, non proprio il mio. Quello di altri. Ma a celebrare il matrimonio sono stato io. Dopo 4 anni di pigrizia, prima di chiudere la consiliatura volevo sperimentare cosa si provasse a guardare in faccia i futuri sposi e non solo le loro schiene, da un freddo pancale in legno.
E’ stato breve, ma emozionante: la mano dello sposo che tremava cercando di infilare l’anello, quei “si lo voglio” sussurrati, gli occhi inumiditi dalle lacrime (speriamo di felicità).
La cerimonia in comune è molto “fredda”, per questo l’officiante ha un ruolo importante, cercando di evitare la sensazione che si sta compiendo un noioso atto burocratico, ma qualcosa che cambierà la vita di due persone. Ed è stato ancora più bello (per me) che a sposarsi fossero due persone con cittadinanza diversa, una italiana, l’altro tunisino. Nell’augurio finale, dopo aver letto un estratto da “Il Profeta” di Kahlil Gibran, scrittore libanese, ho voluto enfatizzare l’arricchimento culturale che i matrimoni misti portano alla nostra città e al nostro Paese, nella speranza che l’intolleranza e la paura dell’altro possano finalmente scomparire.
Dopo la cerimonia, ancora estasiato dai sorrisi della coppia, mi sono fermato a riflettere. Eppure qui qualcosa non va. E mi riviene in mente l’argomento caldo della settimana scorsa. Perché queste sensazioni sono precluse a diversi amanti? Perché non posso trovarmi davanti due persone dello stesso sesso e renderle felici? Sono i loro sentimenti “innaturali”?
Allora l’euforia è sparita, la gioia scomparsa. Siccome indossare la fascia tricolore durante una cerimonia ufficiale significa rappresentare tutti i cittadini, durante il matrimonio civile questo non accade: ci sono alcuni cittadini che sono diversi, che non hanno questo diritto. E allora che senso ha?
Non officerò più un matrimonio civile finché qualcosa in questo Paese non cambierà, fino a quando non sarà possibile legalizzare l’amore fra due persone qualsiasi.Per la situazione attuale italiana, sui diritti civili non c’è compromesso,c’è arrivato anche un paese conservatore come l’America: dare la possibilità alle persone omosessuali di sposarsi.
Vorrà dire che la prossima volta che firmerò un atto di matrimonio sarà il mio…ma forse facciamo prima a cambiare l’Italia.
Un matrimonio in più oggi, migliaia in meno ogni giorno. Perché non sposerò più.
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