Quando il gioco si fa duro i lodi cominciano a saltare

Dovrei gioire stappando una bottiglia di champagne. Dovrei rallegrarmi di un piccolo successo politico dopo mesi di amarezze. Dovrei essere soddisfatto di una sentenza che toglie la sacralità divina attorno a un uomo e gli restituisce l’amaro boccone di  essere  solo un ” primus inter pares“. Dovrei eccitarmi di fronte alla felicità di un popolo che si è ricompattato grazie all’odio verso una persona. Dovrei divertirmi a vedere come si agitano i colonnelli e i peones di Berlusconi, parlando di “rossi”, di  “comunisti”, di “colpi di stato”, di “piano eversivo”. Dovrei compiacermi che esiste ancora la Costituzione, nata dopo decenni di una sporca tirannia.

Non ci riesco. Senza emozioni leggo gli ultimi aggiornamenti, le ultime dichiarazioni, le ultime “sparate”. Cerco di immaginarmi il futuro del Primo ministro, il futuro del mio paese. Assomiglia a un quadro cupo di  Goya.

Non ci siamo liberati di Berlusconi. C’è stata solo una sentenza della Corte Costituzionale (nemmeno all’unanimità)   di una semplicità così disarmante che può essere capita anche da chi non mastica giurisprudenza: l’articolo 3 della costituzione dice che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, qualunque sia il loro incarico, il loro potere, la loro ricchezza. Per questo semplice motivo se si voleva far approvare il Lodo Alfano andava seguito l’iter di revisione costituzionale. Semplicemente favoloso. Mi viene da pensare e da riflettere riguardo le doti tecniche e la preparazione che hanno avuto gli avvocati che hanno pensato questa legge. Una sentenza così trasparente che umilia tutta la Corte Costituzionale, interpellata per una così evidente mancanza di costituzionalità. Cosa succede ora?

Quando un boxer è all’angolo cerca in tutti i modi di uscirne, tirando i pugni con la forza dell’ira e della disperazione. Sono i pugni più difficili da mettere a segno, ma quando colpiscono fanno male. Berlusconi e la sua cricca, ormai collusi e dipendenti dal Potere (con la p maiuscola per sottolineare l’aura sacrale che emana), non vogliono certo finire nelle maglie della giustizia. Un uomo così impaurito dai processi che fa emanar un obbrobrio come il Lodo Alfano mi mette paura. Perchè può essere capace di tutto, perchè non vorrà affondare da solo. E le sue frasi da leader impavido che ha rilasciato in queste ore alimentano il clima da “quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare”. Vedremo le sue prossime mosse, ma bisogna stare molto attenti. Quando c’è crisi ai piani alti  c’è il rischio di una battaglia senza confini  che non lascerà superstiti nel nostro paese. Senza lo Stato c’è il Parastato che governa. Per Parastato intendo la criminalità organizzata, le caste, gli interessi dei pochi.

L’opposizione non deve rallegrarsi troppo, ubriacata da una vittoria fin troppo facile in questa battaglia sul Lodo Alfano. Berlusconi cadrà senza far male all’Italia solo  attraverso una forte proposta politica, una società diversa dove non si dovrà più parlare di incostituzionalità o di “leggi ad personam”. Non creda il mio partito che il ritorno anticipato alle urne possa darci una minima speranza di vincere contro questa destra. Si sbrighi a finire il congresso dandosi una linea programmatica forte e chiara ( Marino?) e a presentarsi agli elettori come alternativa valida , costruendo un sogno diverso dall’”Homo berluscones“. Un partito serio che ci sottragga dal misto di marcio,  fango e  merda nel quale ci ha trascinato il Primo Ministro in questi 20 anni. Sembrerebbe facile visto l’avversario no?
E’ stato un grande giorno per la democrazia,è un drammatico giorno per il destino dell’Italia.

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