L’Università del futuro, come la visione “Marino” può risollevare le sorti della ricerca di Ranieri Bizzarri

L’Università e il mondo della Ricerca in Italia sono gravemente malati. Ecco un’affermazione che non si vorrebbe mai leggere in un Paese sviluppato, ma che sfortunatamente corrisponde a verità. Le cause sono note: un disastroso definanziamento ineguagliato in nessun paese Europeo e un quadro normativo palesemente inadeguato. Gli effetti sono evidenti: poche Università reggono il confronto con analoghe realtà straniere, esportiamo molti giovani bravi senza attrarne da altri paesi, il reclutamento è piegato spesso a logiche baronali e una selva di precari bivacca per anni negli Atenei e negli Istituti di ricerca.
I responsabili di questo disastro sono noti. I governi di centro-destra hanno adottato una politica semplice: annunci di riforma insieme a tagli indiscriminati di risorse. Risultato: il sistema pubblico crolla e paga soprattutto chi ha meriti scientifici ma pochi agganci al Ministero o finanziatori privati. L’ultimo governo di centro-sinistra è stato schizofrenico: tentativi di riforma si sono alternati ad assunzioni ope-legis e ulteriori tagli finanziari. Infine, molti docenti e organismi universitari si impegnano strenuamente nella difesa dei propri privilegi, tanto la barca va avanti comunque.
Il PD deve affrontare la sfida e restituire alla formazione accademica e di ricerca il ruolo che le spetta. Occorrono dei SI e dei NO chiari: SI alla responsabilità e all’autonomia dei docenti e dei ricercatori, SI alla loro valutazione periodica secondo standard internazionali, SI a incentivi e disincentivi legati alla valutazione, SI al diritto dei giovani ricercatori ad una carriera secondo il merito, SI a un sistema di reclutamento semplice e efficace; NO ai concorsi truccati, NO alla politica nelle università e agli amici degli amici al Ministero, NO allo strangolamento della ricerca in attesa di qualche magnate col portafoglio pieno.
Ignazio Marino è un grande ricercatore che ha mostrato la sua attenzione a questi temi con atti concreti (ad esempio una legge per finanziare i giovani bravi). Marino segretario del PD è la speranza di tutti quelli che non si arrendono allo sfascio, ma cercano soluzioni efficaci patrimonio comune in altri Paesi. Non siamo figli di un Dio Minore: cambiamo marcia votando Marino il 25 ottobre.

Ranieri Bizzarri, responsabile toscano di Università e Ricerca della mozione Marino, candidato all’assemblea nazionale per la Provincia di Pisa


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