“Però, ne ha presi di voti Marino!”; così esclamava il Presidente di seggio durante lo scrutinio. Aveva ragione. Era piacevole ascoltare il fruscio delle schede che si aprivano e vedere piano piano che la colonna dei voti per Marino cresceva insieme alla mia soddisfazione. Il 25 Ottobre è stata una giornata molto intensa, ricca di emozioni. L’iniziale preoccupazione di un effetto Marrazzo e di una conseguente bassa affluenza aleggiava nell’aria insieme alla nebbia mattutina. Ma un sole caldo e fuori stagione schiariva decisamente le preoccupazioni e riportava l’ottimismo: i primi dati dimostravano un’ottima risposta degli elettori: le primarie erano salve. Il pomeriggio è continuato con un permanente sorriso stampato sulla mia faccia e sugli altri rappresentanti di lista, felici di vedere formarsi continuamente una fila di persone venute a esprimere la loro opinione su chi deve guidare un partito non allo sbando, ma sbandante. Quando vengono molte persone aumentano le variabili, le previsioni vengono annullate , i voti controllati si disperdono e diventa veramente un’incognita capire come andrà a finire. I votanti nel mio seggio, quello di Pratale – Cisanello – S.Francesco, sono stati 1083, poco meno di quanti erano venuti nel 2007 per scegliere il primo segretario, dove il contesto era decisamente diverso: eravamo ancora al governo (eh sì!), c’erano tutte le speranze di creare un partito e un progetto veramente nuovo, era candidato uno dei più grandi comunicatori della sinistra degli ultimi tempi.
L’alto numero di partecipanti non deve essere visto come una legittimazione della politica fatta dal PD fino ad oggi. Gli elettori hanno dimostrato di tenere al partito più degli stessi dirigenti, dando forza e legittimazione al lavoro del nuovo segretario. Molti hanno votato non per merito del PD, ma per demeriti della destra. Uno scontro (quello tra B. e le opposizioni) che sta radicalizzando il dibattito politico, asfissiando le riforme tanto necessarie all’Italia. E’ stata “una festa per la democrazia”, contro il populismo e l’antipolitica. Quasi un terzo degli elettori del PD è andato a votare, come dice Ilvio Diamanti su Repubblica: “Nonostante la delusione verso un partito disorientato. Un’opposizione incerta. Una leadership indefinita”
Noi ora bisogna ripagare questa fiducia , evitando gli errori del passato e rilanciando un programma alternativo fin dalle prossime elezioni, ormai incombenti: le Regionali.
Marino ha alimentato il dibattito durante la fase congressuale, portando la discussione su temi attuali e proponendo proposte chiare, costringendo anche gli altri due candidati ad avere posizioni trasparenti. Come ad esempio sulle fonti energetiche dove sia Bersani che Franceschini hanno confermato il loro NO a uno sviluppo del nucleare.
Ma di questi lunghi, infiniti, mesi ricorderò il gruppo che si è creato a livello locale. Ho incontrato un entusiasmo, una freschezza, una passione che poche volte ho visto alle continue e spesso autoreferenziali riunioni di partito. Un gruppo di giovani e meno giovani, alcuni con esperienza, altri totalmente vergini di politica si sono confrontati apertamente su temi e organizzazione. Per alcuni è stata un’utile palestra: alcuni di noi non avevano mai parlato in pubblico e si sono trovati nei congressi di circolo a presentare la mozione con parlamentari, consiglieri regionali, sindaci non sfigurando mai, a volte uscendo anche vincitori forti della chiarezza programmatica della mozione Marino.
Un gruppo di piacevoli sorprese che contribuirà a far crescere il PD con idee nuove, anche con la sottile e pungente ironia che ci ha contraddistinto in questa estenuante ma gratificante “battaglia” per la sopravvivenza del Partito.
L’analisi non finisce qui…nel prossimo post gli errori commessi e le speranze per il futuro.
P.s : Si ringrazia per la foto Chiara, franceschiniana e ora semplicemente democratica. Come tutti.
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