E alla fine ci ha lasciato…[Binetti inside, last time i hope]

Chi segue questo blog sa quante volte ho criticato l’on.Binetti per il suo atteggiamento irresponsabile, fondamentalista, discriminatorio. Il contrario di quello che dovrebbe essere il PD.

Allora dovrei essere contento del suo trasferimento all’ UDC, la sua vera casa madre. Dovrei esultare come hanno fatto migliaia di sostenitori del PD su Facebook, iniziare a pensare che è arrivato il momento della riscossa, l’inizio di un partito coraggioso, laico, tollerante.

Non lo sono. Non dovrebbero essere le singole persone che fanno un partito, ma tutti i sostenitori che condividono alcuni ideali e prospettive ben chiare. Ora che la Binetti non c’è più, cosa cambierà? Certo non avremo più le sue sparate, ci sarà meno confusione, ma era colpa sua se come partito non siamo riusciti a elaborare delle proposte condivise sui diritti civili? Non era forse una scusa per evitare di affrontare temi spinosi e difficili?

La migliore risposta alle dichiarazioni passate della Binetti  doveva essere una sintesi nostra sulle coppie di fatto, un documento condiviso sul testamento biologico, un supporto maggiore alla lotta contro l’omofobia, chiari segnali di laicismo.

Le parole di una singola persona si sarebbero perdute e disperse tra le proposte e i documenti di molti.

Chi non ci permetteva di fare una sintesi è andata via, ora il silenzio sui diritti civili è solo colpa nostra.


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