Trova la differenza [Innovazione]

Washington, America

Obama,dopo la riforma sanitaria (che speriamo venga approvata senza troppi compromessi), sfida le grandi corporazioni televisive proponendo un vastissimo piano nazionale per la banda larga. Il progetto è ancora preliminare ma lo scopo è molto ambizioso: nei prossimi 10 anni ogni Americano dovrà avere accesso a Internet con una velocità di almeno 100MBps in download e 50Mbps in upload (fate conto che la connessione più veloce  che puoi comprare in Italia si limita ai 20 MBps in download, in condizioni ottimali). In questo modo ogni cittadino potrà usare senza problemi le infrastrutture della rete, non rimanendo escluso dal grande ventaglio dei servizi che Internet può offrire. Inoltre un punto molto interessante è la possibilità di usare la banda larga per controllare e gestire il consumo di energia della casa in tempo reale. Un valido aiuto per il risparmio energetico che porterà benefici alle tasche degli Americani e un consumo più consapevole delle risorse. Il piano è molto ambizioso, ma porterà sicuramente vantaggi in termini di innovazione, miglioramento dei servizi, anticipando l’evoluzione della società in chiave telematica

Roma, Italia

Da mesi si aspetta il tanto promesso incentivo alla banda larga da parte del governo. Per rilanciare competitività e diminuire il digital divide (fra i più alti in Europa) si parlava di 800 milioni di euro, un buon inizio. Alla fine però i fondi saranno in gran parte inferiori alle attese (quasi un terzo). Inoltre non costituisce un vero e proprio stanziamento, ma un insieme di procedure per lo smobilizzo delle risorse dei Fas (Fondo aree sottoutilizzate), che potranno finanziare anche altri progetti, penalizzando l’investimento sulla banda larga, perpetuando il digital divide. Ancora una volta, la montagna ha partorito il topolino.

Pisa, Italia

Al Cnr di Pisa c’è l’istituto che registra i domini .it,(IIT), che ha visto il proprio fatturato crescere di anno in anno (11 milioni solo nel 2009), grazie  all’esplosione dei siti web. Finalmente dal prossimo anno tutte le procedure di registrazione verranno automatizzate (ora è necessario mandare un fax!). Questo comporterà l’esclusione di 16 precari che da 10 anni (10!) lavorano all’istituto con professionalità e competenze diverse e che hanno sicuramente aiutato l’istituto a conseguire eccellenti risultati. I fondi non mancano, infatti sono stati elargiti 2 milioni di euro al CNR di Roma  per finanziare progetti di ricerca . Oltre all’assurdità di vedersi sbattere la porta dopo 10 anni di lavoro precario, non si capisce come non sia possibile utilizzare parte del fatturato per creare un’offerta maggiore di servizi. Soprattutto in un campo, quello dell’IT (information Technology) che ha fame di  innovazione, impiegando le stesse figure professionali che hanno portato al successo l’istituto. Spero in un epilogo sereno della vicenda, suggerendo al CNR e all’istituto in particolare di osare, creando  anche progetti di ricerca sperimentali e innovativi, in attesa di un altro successo come il Registro.it.

Le differenze? C’è chi guarda al futuro e sarà pronto ad affrontare le sfide della modernità. C’è chi invece rimane ancorato al passato.  Sì, siamo noi.


Pubblicato

in

da

Tag:

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *