Il polmone di Pisa

New York ha Central Park, Londra ha Hyde Park, Pisa ha il Viale delle Piagge. Questo splendido viale alberato è il nostro polmone verde, distante poche centinaia di metri dal caos urbano. Lungo 2 km, ha alle sue estremità due dei più famosi bar della città, ritrovo fisso per migliaia di pisani. Da poco è stato aperto anche il centro espositivo SMS, luogo di mostre e convegni.  Oltre ad accogliere famiglie che passeggiano, bambini che giocano nell’area attrezzata, padroni che portano a camminare i loro amici a quattro zampe, il viale è frequentato da centinaia di sportivi. Professionisti e dilettanti corrono su questo sentiero naturale incastonato tra gli alberi, liberi dal terrore di essere investiti o di respirare i dannosi fumi del traffico. C’è chi si azzarda anche a utilizzare le strutture in legno per fare esercizi, un modo per restare in forma senza pagare una costosa e claustrofobica palestra. Ma queste strutture hanno ormai 30 anni ed è necessario rinnovarle e/o aumentarle, per garantire a tutti il diritto a fare sport. Anche io adoro correre lungo il viale delle Piagge, soprattutto in questo periodo, quando la natura si risveglia e i profumi dei fiori si mischiano al canto dei numerosi uccelli. Ma ho un’abitudine strana, dovuta ai ritmi che tengo durante i giorni feriali. Avendo la giornata piena di impegni fino a tardi, capita di andare a correre in orari poco consueti, come ad esempio dalle 22 alle 23 e 30. Non mi sento meno strano di chi si alza alle 5 del mattino per fare sport prima della giornata lavorativa. Comunque mi ritrovo spesso a frequentare il Viale delle Piagge in orari non molto “raccomandabili”, visto anche il pensiero comune dell’insicurezza della zona nelle ore notturne. Niente di più falso. Ieri sera correndo avrò incrociato  una decina di coppie che passeggiavano tranquillamente, altrettante che erano sedute sulle panchine, un gruppo di uomini che sembrava uscito dal cast di “Amici Miei”, una decina di cani e relativi padroni, gruppi di ragazzi e ragazze in bicicletta che si avvicinavano al centro e qualche matto che correva come me.

Ho avuto la sensazione di una zona viva, sicura, che teneva lontano malintenzionati o possibili spacciatori. Ho percepito il desiderio e la voglia di stare fuori, di non rinchiudersi in casa a guardare l’ennesimo insulso programma televisivo.

Chiaramente questa sicurezza è dovuta anche alla grande illuminazione della zona superiore. Non mi sono addentrato nella stradina lungo l’Arno, più buia che pericolosa. Evitare le zone oscure è senso comune valido in tutto il mondo, non è una prerogativa solo del Viale delle Piagge. Ma allora, anche in vista dell’Estate e della voglia di uscire, perchè non illuminare anche la zona prospiciente il fiume,  per renderla un luogo di ritrovo e sottrarla all’oscurità restituendola ai Pisani (e non)? Non è forse un modo per decongestionare il centro e offrire una città migliore?

Ieri mentre correvo ho dato uno sguardo all’Arno dove una bellissima luna piena si specchiava nel fiume, colorando l’acqua di un colore argenteo. L’atmosfera era  molto fiabesca, impensabile in un contesto urbano, e mi sono dovuto fermare per godere al meglio di quella visione magica. Peccato non condividere con altri le mie stesse emozioni, che per colpa di giudizi sbagliati o semplicemente per ignoranza, si tengono lontani dalla zona nelle ore notturne. Compito dell’amministrazione è restituire fiducia ai cittadini e ridare vita serale all’intero Viale delle Piagge. Se lo merita.


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