CC 01 Luglio – Gli asili nido e i servizi per l’infanzia del Comune di Pisa

Come membro della 3° commissione (sport, cultura, turismo e servizi educativi) ho preparato un documento da portare in discussione durante il consiglio comunale del 1 Luglio, visto che l’argomento era la questione degli asili nido e il piano di riorganizzazione del servizio. Ho dovuto informarmi molto visto che sono passati molti anni dall’ultima volta che sono andato all’asilo  🙂  e non ho esperienze familiari recenti che mi hanno portato a imbattermi nel mondo dei servizi per l’infanzia.

Ma cercando di tracciare un quadro molto dettagliato degli “asili nido” a Pisa, subito salta fuori il nostro percorso d’eccellenza che ci rende una delle prime province in Italia in quanto a soddisfazione e qualità del servizio.

Infatti Pisa, secondo il report di Cittadinanza Attivasi attesta in Italia terzo capoluogo di Provincia, dopo Bologna e Parma, come tasso di copertura della potenziale domanda per gli asili nido, ed è tra i pochi comuni virtuosi che hanno azzerato le liste d’attesa nei servizi 0-3, con l’introduzione di un sistema di gestione misto tra indiretta e diretta. Inoltre il Comune di Pisa non ha liste di attesa nemmeno nelle scuole dell’infanzia (3-6 anni) e cosa non da poco le tariffe sono rimaste invariate rispetto al precedente bilancio.

Il livello di soddisfazione da parte dei genitori è molto alto e rispetto all’anno precedente c’è stato un miglioramento dell’efficienza di spesa nei nidi a gestione diretta, da circa 1260 a 1200 euro mese/posto/nido e l’adeguamento del costo del servizio a gestione indiretta operato nell’ultima gara espletata, da circa 520 a 580 euro mese/posto nido, per cercare di migliorare le condizioni di lavoro delle educatrici impiegate nei nidi a gestione indiretta, che percepiscono uno stipendio più basso rispetto alle loro colleghe dei nidi a gestione diretta, a volte lavorando anche di più. Su questo punto possiamo fare ancora tanto, cercando sempre di perseguire un miglioramento delle condizioni economiche dei lavoratori con particolare riferimento a quelli dei nidi a gestione indiretta.

Di fronte a una riduzione dell’organico ( si passa da 76 a 69) dovuto ai pensionamenti, il Comune ha scelto non di esternalizzare un altro nido ma di riorganizzare il servizio mantenendo il rapporto ottimale indicato dalla Regione Toscana di un educatrice ogni 6 bambini/e. Queste proposte di riorganizzazione sono state formulate attraverso l’azione di un gruppo di lavoro istituito e coordinato dalla dirigente dei servizi educativi e composto da educatrici di nidi differenti e delle conseguenti scelte della giunta in accoglimento delle richieste dei genitori

Per quanto riguarda le infrastrutture, incassati gli errori dell’asilo di Via Puglia, invitiamo a proseguire con la qualificazione degli spazi scolastici, intesa non solo come rispetto delle norma, di standard dimensionali e prescrizioni igieniche ma anche di colori, luci, caratteristiche climatiche, funzionalità dei singoli ambienti in relazione alle attività da svolgere, che determinano la qualità di un ambiente destinato all’infanzia, evitando di privilegiare il design e l’estetica dell’edificio a discapito dell’effettiva funzionalità per i/le bambini/e.  E’ in via d’inaugurazione un nuovo nido a Marina di Pisa e  sul fronte degl investimenti nel Progetto Piuss c’è la realizzazione di un nuovo nido in San Francesco pronto entro il 2013 che sostituirà la vecchia struttura del Nido Coccapani.

Per i prossimi mesi invitiamo il Sindaco e la Giunta a istituire forme efficenti di Coordinamento Pedagogico per migliorare la cura della valorizzazione professionale del personale e la soluzione di problemi nell’organizzazione del lavoro, per favorire e sostenere le relazioni con le famiglie, per programmare e realizzare progetti di aggiornamento mirati ad approfondire tematiche pedagogiche specifiche e culturali più ampie e dunque la genitorialità, la formazione del personale educativo e ausiliario indipendentemente dalle forme di gestione, per migliorare la relazione con gli altri servizi all’infanzia del territorio. Inoltre vorremmo vedere riaprire un dialogo con la RSU per valutare le soluzioni alternative per l’anno scolastico 2011-2012 per cercare di mantenere i servizi all’infanzia anche nella nuova situazione di bilancio, soluzioni quali le aperture estive, l’allungamento di orario,l’articolazione organizzativa dei servizi.

Ma per essere un’eccellenza il costo nel bilancio annuale è molto alto: il Comune di Pisa spende ogni anno più di 6 milioni per i nidi (nel 2009 circa 6.400.00 pari al 6,2% della spesa corrente), che salgono a oltre 13 milioni se consideriamo anche la refezione, i trasporti scolastici e le altre spese collegate, avendo solo il 20% di copertura dalle rette delle famiglie. La tariffazione è basata su dieci fasce ISEE che favorisce l’equità, una tariffa massima di 390 €/mese e un’elevata percentuale di esenzioni totali a sostegno delle famiglie in grave difficoltà sociale ed economica.

Potremo garantire questo livello d’eccellenza anche il prossimo anno? La prossima manovra finanziaria  si prospetta drammatica per gli enti locali, con tagli con l’accetta e risorse esigue, insufficienti anche a garantire il livello di servizi dell’anno precedente. Se la manovra resterà così, sarà difficile continuare questo percorso d’eccellenza.

Noi continuiamo la filosofia storica delle amministrazioni dell’Italia centrale  di puntare molto sui servizi per l’infanzia, che per noi costituiscono un sistema di opportunità educative che favoriscono, in stretta integrazione con le famiglie, l’armonico, integrale e pieno sviluppo delle potenzialità delle bambine e dei bambini , inspirandosi ai principi del pieno ed inviolabile rispetto della libertà e della dignità della persona, della solidarietà, dell’uguaglianza di opportunità e garantendo sempre il diritto all’educazione.


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