ti scrivo dopo aver letto la lettera di Sonia Alfano e mi è sembrato corretto ricambiare la cortesia.
Abbiamo passato Agosto a rincorrere la “politica-pettegolezzo” con i giornali e le televisioni ridotte a pallidi cloni di Novella 2000 e Verissimo, sempre pronti a esaltare il “lato oscuro” del personaggio al centro delle momentanee attenzioni.
Ma la politica “vera” è un’altra cosa. Dovrebbe essere al servizio di tutti i cittadini, dare delle risposte concrete, specialmente a chi sta subendo gli effetti di questa tremenda crisi sociale ed economica. Non parlare di nomi, ma di soluzioni. Alcuni tra i dirigenti del tuo partito, tra cui il tuo presidente/segretario, continuano invece ad intestardirsi sulle offese, tralasciando i problemi del Paese e le preoccupazioni dei militanti. Ne convieni?
Conosco bene i difetti del mio partito. Anche nel PD abbiamo troppo spesso imbarcati personaggi che si sono rivelati opportunisti e antidemocratici, ma sono sicuro che sono una forte minoranza. Come d’altra parte succede in tutti i partiti. Mi è ancora fresca nella memoria l’elezione di De Gregorio come deputato dell’IdV, salvo poi cambiare casacca subito dopo vendendosi per “quattro denari” a Berlusconi. Io stesso mi batto all’interno del partito per farlo diventare quello che molti militanti sperano: un partito con una classe dirigente scelta con merito, trasparenza e con una grande capacità di comunicare le proposte che abbiamo prodotto. Per questo privilegiamo lo strumento delle primarie e cerchiamo di sostenerlo con forza. Se andassimo a votare con questa legge elettorale è netta e chiara la richiesta di primarie per i parlamentari e per trovare il candidato premier della coalizione di centrosinistra che batterà finalmente una Destra arrogante e populista. Su questo Di Pietro è pronto a fare una battaglia con noi?
Quello che mi preme chiarire è che il mio obiettivo non è di convincerti a votare per il PD, nè quello di farti tesserare. Esattamente come dice Sonia. Il mio obiettivo è spronarti a costruire insieme proposte alternative per salvare l’Italia e dargli una nuova speranza su temi che sono maggioritari e che sono nel DNA del centrosinistra: lavoro, formazione e rilancio delle politiche sociali soprattutto verso i giovani, i più colpiti dalla crisi.
Molte volte parlo con tesserati e militanti del tuo partito e spesso mi fate domande sul comportamento del PD evitando sempre di parlare della vostra proposta politica. I dirigenti della tua formazione politica sono bravi ad apparire sui giornali, ma pochissime volte ho sentito parlare di come superare la Destra sui temi, sulle cose da fare, sulle risposte che ci chiedono gli italiani. Chiedete a me perchè il PD non fa opposizione. Bisognerebbe chiederlo ai politici dell’Italia dei Valori. A gente come Di Pietro, Belisario, Donadi, Orlando. Questi sono spesso in televisione, ma non riescono a comunicare il disegno di un’altra Italia, nuova, fresca e con prospettive di serenità.
Tutti personaggi che con i loro comportamenti hanno sempre resuscitato il berlusconismo e che anche loro, alla prova di governo, non sono riusciti a fare niente. Oggi parlano di legge elettorale e di conflitto di interessi, ma solamente tre anni fa erano al governo, hanno avuto la possibilità di incidere, ma tutti erano troppo impegnati a farsi la guerra a vicenda, nella stessa coalizione.
Qualche giorno fa, al Festival di Venezia, colmo di cittadini qualunque, c’è stata un’ovazione e un tripudio di applausi. Ma non erano per un’attrice o un regista famoso. Erano per Giorgio Napolitano, il Presidente della Repubblica troppo spesso insultato dai dirigenti del tuo partito.
Troppe volte nelle pagine dei quotidiani e su tutte le agenzie di stampa abbiamo assistito ad attacchi nei confronti del presidente della Repubblica, accusandolo di inadeguatezza e cercando di intercettare il populismo di sinistra, che poco conosce i meccanismi istituzionali. Criticare non è un male, ma invece di fare l’opposizione alla maggioranza e al Governo l’Idv attacca irresponsabilmente un Presidente che ogni volta si assume la responsabilità di motivare trasparentemente il proprio operato.
Il 17 Agosto il tuo leader Di Pietro dice: ““Ognuno ha diritto di criticare il Capo dello Stato ma la critica è una cosa, altra cosa sono l`insulto alla persona e il vilipendio delle istituzioni. Penso che in questo caso Napolitano abbia fatto bene a richiamare l`attenzione su quella che deve essere la strada maestra: fa bene a dire che chi lo attacca può farlo in Parlamento”
Eppure molti esponenti di punta del tuo partito nei mesi passati lo hanno attaccato personalmente: nello stesso giorno abbiamo letto la dichiarazione di De Magistris:”Giorgio Napolitano fino ad oggi non e’ stato all’altezza del compito”. Oppure Donadi:”Il comportamento di Napolitano è simile a quello di Vittorio Emanuele III che non ebbe il coraggio di impedire la Marcia su Roma e chinò la testa. Il presidente della Repubblica ha chinato la testa“. E’ forse colpa sua aver voluto rispettare i limiti a lui imposti dalla Costituzione e aver celebrato la democrazia?
Se ci siamo “rotti le palle” di questo sistema, dei soprusi, della mancanza dei diritti, devo dire che l’odio, i fischi, non servono. Occorre progettare una nuova Italia libera dalla criminalità organizzata e dai sistemi di poteri conservatori. Per fare questo bisogna lavorare insieme, con tutte le forze progressiste e riformiste che condividono gli stessi ideali, nell’ottica di fare la cosa più semplice in un sistema democratico per cambiare le cose: vincere le elezioni.
Il vostro segretario/presidente/leader Di Pietro, dice che l’IDV è pronta ad allearsi con il diavolo, pur di liberarsi di Berlusconi. Non si capisce bene chi è questo diavolo. Se non è l’UDC, resta Fini e il suo nuovo gruppo, che condivide al 95% il programma di Berlusconi, farcito di personaggi di dubbio spessore e con storie imbarazzanti e preoccupanti alle spalle, o peggio ancora la Lega Nord, partito che sta portando l’Italia a una deriva xenofoba,razzista e similfascista.
Tu sai che alle elezioni regionali in Toscana si sono candidati come consiglieri regionali chi ha già incarichi parlamentari per poi lasciare subito il posto dopo l’elezione in consiglio? Non dovrebbero rimanere a fare il lavoro per il quale sono stati votati ed eletti?
Io ammiro chi spende il proprio tempo e le proprie energie per impegnarsi a cambiare davvero l’Italia. Ammiro quelle persone perchè sono i vei protagonisti silenziosi di chi vuole reagire. Fischiare e contestare per distruggere è troppo semplice. Molto più difficile è costruire. L’ha capito anche Pino Arlacchi, figura importante dell’antimafia, autosospeso dal partito dopo gli attacchi a Schifani, dopo le dichiarazioni rilasciate subito dopo da Antonio Di Pietro a sostegno dei manifestanti. Il sociologo amico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino spiega così la sua sospensione: «Sono lontano anni luce da Renato Schifani, mi batto da una vita contro gli ambienti geopolitici da cui proviene il presidente del Senato. Non l’avrei invitato a nessun dibattito, inutile dirlo. Però – e qui è il punto – fino a che non ci saranno prove certe emerse da procedure democratiche e nel pieno rispetto dei suoi diritti costituzionali, Schifani non può essere etichettato e additato al pubblico ludibrio come mafioso e non può essere né insultato né zittito. Se si trova in un’occasione pubblica ha il diritto di parlare. Vale per qualunque cittadino. Chi ignora queste cose, distrugge la credibilità di ogni lotta per la legalità».
A me e ad Arlacchi, «non piace questo tipo di antimafia intollerante e demagogica. Primitiva, direi. Che nulla ha a che fare con quella storica. Se c’è un merito del movimento antimafia italiano, è quello di aver sempre rifiutato qualunque forma di protesta violenta e incivile. Dalla sua nascita, negli Anni 40, fino a quando negli Anni 90 è diventato movimento di massa, era ben presente un filo comune: nessuna concessione alla violenza fisica e verbale. È sempre stato un movimento democratico guidato da persone illuminate che hanno saputo incanalare la giusta incazzatura della gente nell’alveo democratico».
Arrabbiamoci, manifestiamo, ma sempre nel rispetto delle regole e della democrazia. Altrimenti non saremmo meglio delle persone e dei metodi che contestiamo. L’autogiustizia porta solo all’anarchia.
Quest’occasione mi ha dato conferma del fatto che molti di voi dell’IDV, siete stanchi di sostenere chi non sa fare altro che urlare e offendere, dando linfa vitale a Berlusconi e al berlusconismo. Siete stanchi di vedere i dirigenti del vostro partito essere in prima pagina sui giornali solo per le offese che dicono e gli attacchi verbali che fanno.
Anche io come Sonia “voglio al governo esponenti politici limpidi, con la fedina penale pulita, che abbiano a cuore le sorti del Paese. Voglio al governo qualcuno che si occupi di lavoro, di scuola, di giustizia, di legalità”. Proposte nuove concrete, fatte da persone che vogliono percorrere un cammino insieme, che sappiano parlare a tutti. Non solo a IDV e PD.
Caro elettore dell’IDV, perchè non ti riprendi ciò che è tuo e mandi via i dinosauri che hanno fatto del tuo partito una fucina di offese senza prospettive? Vedi, io non ti chiedo di abbandonare le fila del tuo partito, perchè so che credi in ciò che fai. Ti chiedo, però, di riflettere, e di fare in modo che il tuo lavoro non sia vano.
Navighiamo insieme verso l’obiettivo comune di proporre un’altra Italia lavorando a stretto contatto a tutti i livelli, dal territorio agli strumenti online. Ho troppa stima di te per chiederti di entrare nel mio partito, anche perchè io aspiro a convincere i tanti, troppi astenuti nelle ultime elezioni, che vedono con sfiducia una classe politica rissosa e litigiosa. Non ci rubiamo sostenitori e militanti. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia.
Auspico, infatti, che sia tu a mandare via i veterani dell’IdV, protagonisti di una stagione avara di vittorie e ormai logori e spenti, in modo da rilanciare un nuova Italia, più giusta, più serena, più onesta, magari ispirandoti alle tante iniziative de PD a sostegno di scuola, lavoro e legalità. Lasciamo i “Vaffanculo” a chi non ha nient’altro da dire.
Cara Sonia Alfano, visto che ti piace tanto il Partito Democratico, tanto da mandare una lettera a tutti gli iscritti, perchè non porti il tuo contributo dentro, d’altra parte le migliori teste della politica italiana, Marino e gli altri che giustamente citi, sono proprio nel PD!
Marco Bani
Consigliere Comunale Pisa PD
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