Giornata intensa ieri per la politica italiana. Le favole di Berlusconi, gli attacchi di Dipietro, l’intervento concreto e battagliero di Bersani, la prova che la compravendita dei deputati non ha avuto successo: i finiani restano infatti decisivi per la tenuta del governo.
Parlavo del discorso di Bersani, incentrato sulla proposta/protesta, in un linguaggio immediato, diretto ed efficace. Una sonora risposta a chi dice di non fare opposizione. Bellissimi due passaggi: ” quanti anni dovete ancora governare per riconoscere i vostri fallimenti?”, “Berlusconi è l’impresario del teatrino della politica”. Fatevi un favore, vedetevelo. Vi dimenticherete per un attimo di correnti, movimenti, vendette e penserete di avere di fronte un partito che lotta per governare il paese.
Il blog Metilparaben ci regala una perla: il discorso di Berlusconi viene arricchito con links che testimoniano le contraddizione, le falsità, le bugie. Come se ce ne fosse bisogno.
Ma c’è anche qualcosa che B. ha omesso, si è dimenticato. Davvero strano per un grande fautore della politica spettacolo. Due “grandi successi” del governo, presi ad esempio come la politica del fare, sono magicamente scomparsi dalla bocca del premier. Due emergenze “brillantemente risolte“, pronte e confezionate per macinare consensi, da ripetere in modo martellante e nascondere altre emergenze.
Il miracolo aquilano e l’eliminazione dei rifiuti in Campania, da simboli e icone di successo, sono stati “dimenticati” . Perchè? Io ho qualche idea:
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