Consiglio comunale 4 Novembre – Un ottimo rientro in patria

Attenzione quello che leggerete non riguarda la vita della città o le decisioni per il bene dei cittadini. Rappresenta un commento alla Politica istituzionale, quella legata ai rapporti  e alla gestione del Consiglio comunale, con tutti i problemi e i difetti che si porta dietro. Se avete a cuore Pisa andate oltre, non fatevi venire il sangue amaro. Arriveranno giorni migliori.

Il mio rientro istituzionale dopo la pausa formativa in Giappone non poteva essere più caldo: in consiglio comunale si discute infatti della mozione di sfiducia al Presidente del Consiglio, presentata dalle minoranze, che accusano la massima carica del consiglio di non tutelare il loro lavoro. Ma un tavolo tecnico presieduto dal sindaco, al quale non ha lavorato il PDL per intero, ha accolto molte delle istanze espresse dalle opposizioni, profilando un percorso virtuoso elogiato anche dai partecipanti alla discussione.

Ma l’obiettivo nemmeno tanto segreto era quello di far esplodere le divisioni nella maggioranza, soprattutto nel PD, grazie al voto segreto.

Risultato della votazione 19 favorevoli, 19 contrari 2 schede bianche. Mozione respinta, amministrativamente il Presidente resta al suo posto. Politicamente c’è da sottolineare come qualcuno della maggioranza (numero variabile), complice il segreto dell’urna, abbia votato a favore della mozione. Un problema interno al partito, insomma, che non ha riflessi sulla città. Mi sarei preoccupato se fosse mancato il voto favorevole su delibere fondamentali come bilancio e urbanistica. Non essendoci una bocciatura sulla gestione amministrativa, possiamo continuare speditamente nella realizzazione del programma.

Ma il risultato della votazione di ieri può far cambiare gli assetti della gestione del consiglio e sicuramente farà iniziare una discussione all’interno del partito, ma sono sicuro che i due segretari eletti (Ferrante e Nocchi) la sapranno gestire al meglio, con quella responsabilità che ci contraddistingue nei momenti peggiori.

Resta l’amarezza per la modalità di esprimere un dissenso: nel buio, come i topi, silenziosamente, come i ladri. C’è un nome a tutto questo: codardia.


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