Venerdì scorso è stata presentata la nuova segreteria comunale, guidata da Andrea Ferrante. Essendo fuori per lavoro non ho potuto partecipare, ma con grande piacere ho appreso di far parte della nuova squadra insieme ad altri compagni validi e dinamici, per provare a costruire qualcosa di nuovo e interessante. La mia delega è alla partecipazione e include anche una delle scommesse più forti dell’attuale amministrazione: i ctp, ovvero i consigli territoriali di partecipazione. Ringrazio Andrea per la responsabilità che mi ha dato, già in settimana verrà convocata una riunione con tutti i presidenti pd per fare il punto della situazione e buttare giù le linee guida. Se avete nel frattempo idee, critiche e suggerimenti sapete dove trovarmi.
Un grande in bocca al lupo alla nuova segreteria comunale, rinnovata nelle persone e speriamo nelle idee. Giovani e meno giovani preparati e vogliosi di dimostrare tutto il potenziale che il partito può esprimere, aiutando l’amministrazione nelle scelte più difficili.
Dispiace che negli esecutivi (comunale e provinciale) non ci sia una parte importante del partito, che ha preferito stare alla porta e considerarsi “minoranza”. Sfogliando la cronaca locale dei giorni nei quali ero fuori per lavoro ho potuto leggere le motivazioni dietro questa scelta e non le condivido.
Si ribadisce che l’esecutivo deve essere formato da chi vince il congresso( cosa discutibile, non bisogna mai privarsi di chi può dare un grande contributo; come se in America Obama avesse fatto fuori la Clinton,che si sta rivelando invece un’ottima Segretaria di Stato) , ma in questo caso c’è stata una scelta unitaria e non ci sono stati nè vincitori, nè vinti. Non c’è stata una divisione su un programma o su alcune tematiche, ma solo sulla persona che doveva guidare il PD Pisano.
Come si forma una minoranza? Un gruppo di persone che hanno alcune idee diverse dalla maggioranza, ma attraverso il confronto vogliono provare a dare il loro contributo. Responsabilità significa sapere accettare di essere minoranza, e di pesare per quello che si conta e per quello che si vale. Ad esempio Marino l’ha capito e Rutelli no, e se n’è andato. Ma se per il palcoscenico nazionale le differenze si vedevano, a Pisa non riesco a capire davvero cosa ci divide. Se almeno queste “discrepanze” con la maggioranza venissero fuori ne potremmo parlare apertamente e scoprire che magari non ci deve essere per forza una minoranza e una maggioranza, ma che tutti insieme possiamo marciare spediti senza inutili discussioni ombellicali e autoreferenziali. Altrimenti tutta l’idea di dichiararsi “minoranza” è tattica, posizionamento, visibilità.
Non capisco nemmeno la critica su come è composta questa maggioranza, che include fontanelliani, gelliani, ex mariniani. Questa voglia di etichettare e schedare le persone sotto la corrente e/o le persone di riferimento non mi è mai piaciuta. Si sta insieme quando si condivide qualcosa e se siamo abbastanza intelligenti da dimenticare il passato e abbracciare una nuova visione comune, un nuovo percorso. Altrimenti non ci sarà mai quella fusione che doveva essere alla base della nascita del partito, ma solo un incancrenirsi di fazioni, correnti e ammassi informi.
Se io da “ex-mariniano” ho lo stesso modo di pensare la città e il partito di Pisa di un “lettiano”, di un “franceschiniano” , di un “bersaniano”, non capisco perchè devo evitare di lavorare insieme a lui, non provare a crescere insieme, come individuo e come gruppo.
Qualcuno si stupisce che i “rottamatori” stanno con “quelli da rottamare”? A parte che di nuovo le etichette sono sbagliate e che le dinamiche nazionali non si devono per forza riversare a livello locale, ma i “rottamatori” dicono solamente che un parlamentare non deve fare più di tre mandati come da statuto e non c’è nessuno nel PD Pisano in questa situazione.
Lo ripeto forte e chiaro: l’anomalia “pisana” descritta dai giornali locali dovrebbe essere vista in positivo. Quando tutte le tre mozioni si uniscono per scegliere un candidato vuol dire che la qualità e il merito prevalgono sugli interessi di parte. Vorrei davvero che la nostra “anomalia” si propagasse a macchia d’olio..
Banalizzare con etichette, targhette, cartellini e adesivi è roba da giornali. Sono amareggiato perchè conosco il valore di questa “minoranza” e quanto contributo di spessore possono dare a tutti i livelli. Vedere sprecato un potenziale di altissimo livello è davvero un’ingiustizia per tutta la società, un regalo alla Destra e ai nostri detrattori.
Ma proprio perchè riconosco alla “minoranza” doti umane e politiche fuori dal comune sono sicuro che presto riusciremo a ritrovare la serenità, formando un gruppo unito e compatto che può dare tantissimo alla città di Pisa. L’amicizia che scorre tra molti di noi a livello personale prevarrà sicuramente, ne sono sicuro.
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