E’ inevitabile parlare della protesta studentesca che sta crescendo a Pisa e in tutta Italia contro il ddl Gelmini. Con azioni dimostrative sempre più forti gli studenti pisani hanno prima bloccato ponti e servizi (aeroporto e stazione) per poi procedere ad azioni di notevole impatto mediatico come l’occupazione della Torre Pendente e della Cittadella, per calare striscioni e diffondere la protesta. Un risultato mediatico eccezionale, con giornali italiani e stranieri che si rimbalzavano la notizia, cercando di risvegliare dal torpore chi non si interessa e chi non vuol capire i drammatici effetti della riforma (?) Gelmini.
Anche noi del Partito Democratico abbiamo fatto la nostra parte ieri in Consiglio Comunale presentando una mozione urgente su Università e Ricerca, per far sentire la vicinanza ed esprimere la nostra solidarietà a tutti coloro che stanno protestando in maniera civile e responsabile.
Riteniamo che il modello di governance prospettato nel ddl Gelmini appare inaccettabile per lo svilimento del ruolo del Senato Accademico, per la costituzione di un CDA con la rilevante presenza di membri esterni e per la confermata precarizzazione della figura del ricercatore a tempo determinato.
Ribadiamo la nostra preoccupazione per gli effetti formativi, culturali ed economici che l’approvazione della riforma potrebbe avere sul nostro territorio, specialmente per quanto riguarda il diritto allo studio.
Chiediamo il ritiro del DDL Gelmini con l’apertura di una riflessione a livello nazionale che porti a una proposta largamente condivisa, improntata alla salvaguardia dell’università pubblica come bene comune e come perno di civiltà e democrazia, rivolta ad eliminare le degenerazioni dell’autonomia senza lederla, ad invertire il processo di precarizzazione ridando dignità al lavoro dei giovani ricercatori, a puntare davvero al merito e all’etica eliminando il nepotismo e responsabilizzando coloro che sono chiamati a gestire gli Atenei, a riporre al centro del sistema innanzitutto gli studenti e la qualità della didattica e della ricerca
Per questo, per unirci agli studenti nella protesta, abbiamo deciso di far calare un nostro striscione dal terrazzo del Comune con scritto a caratteri cubitali: UNIVERSITA’ E RICERCA BENE “COMUNE”: no a una riforma senza futuro.
Qualcosa sta cambiando, forse il nostro futuro possiamo ancora riprendercelo.
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