Contro l’AIDS tutti i giorni devono essere il 1 Dicembre

Ho voluto far passare un giorno volontariamente. Troppo facile scrivere sull’Aids nella giornata mondiale di prevenzione alla malattia. Tornare alla ribalta per 24 ore e poi ripiombare nel dimenticatoio.

Eppure anche se non è più sotto la luce dei riflettori, in Italia il virus dell’Hiv infetta una persona ogni due ore. Rispetto a vent’anni fa le infezioni sono ridotte, ma è molto più elevato il numero dei sieropositivi viventi per effetto delle maggiore sopravvivenza legata alle terapie, divenute più efficaci. Oggi i sieropositivi sono 150mila, mentre i malati di Aids sono 22mila. Dal 1982, quando sono stati registrati i primi casi, in Italia sono state colpite dall’Aids 63.000 persone: di queste 40.000 sono decedute.
In Toscana sono circa 1.500 i pazienti con AIDS conclamato e circa 5.000 i soggetti sieropositivi noti, con un incremento percentuale di 5-7% l’anno. Un dato quasi raddoppiato. A Pisa, presso l’ambulatorio della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale di Cisanello, vengono oggi seguiti oltre 850 soggetti sieropositivi, con 58 nuovi pazienti da Gennaio a Settembre 2010

Questi freddi dati mi servono per far capire che non bisogna abbassare la guardia e che la prevenzione può ancora fare molto, salvando vite e evitare contagi. La maggior parte dei malati è maschio, eterosessuale, quarantenne. In 8 casi su 10 si contrae la malattia con un rapporto sessuale. Potete comprendere che funzione fondamentale ha ancora il preservativo, che da poco ha avuto anche un incredibile apertura dal Vaticano, spaventato dall’epidemia di AIDS nei paesi africani.

Bisogna continuare a sensibilizzare l’utilizzo del preservativo fra i più giovani, anche attraverso la distribuzione nelle scuole (tramite macchinette o gratuitamente) e aumentare l’informazione e la consapevolezza dei rischi nei rapporti sessuali non protetti.

Finchè ci sarà possibilità di contagio la nostra attenzione deve essere alta, senza guardare alle malattie del “momento”, ma affrontando seriamente politiche di prevenzione e informazione.

Perchè la giornata mondiale di lotta all’AIDS non deve essere solo il 1 Dicembre, ma tutti i giorni dell’anno.


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