La passione della casta

Che la classe politica non brilli in quanto a simpatia e credito non è una novità.

Si sente troppo spesso un alone di sfiducia verso le istituzioni, verso i partiti, causata da anni di una politica rissosa e egoista. Le più grandi testimonianze di questo sconforto sono il progressivo aumento dell’astensionismo, devastante alle ultime elezioni, il calo dei votanti nelle primarie, come ad esempio nell’elezione del segretario e nelle recente scelta per il candidato sindaco di Milano, e l’inefficacia delle ultime consultazioni popolari, che raramente hanno raggiunto il quorum.
Parlamento e partiti sono in continuo calo in quanto a stima nelle istituzioni. In un recente sondaggio avevano molta fiducia nel Parlamento solo  il 13,4 % degli intervistati e nei partiti un modestissimo 7,7%. Solamente 4 anni il dato era rispettivamente 24 e 12 %. Niente si è fatto in questi anni per invertire il trend, anzi, grazie a un libro di Stella e Rizzo è stato associato il termine casta a tutta la classe politica, dipinta come un potere oligarchico chiuso, meschino e molto spesso ladro.
Da quando sono diventato consigliere comunale sono entrato a far parte di questa “casta”, attratto dal turbinio di potere, soldi, autorità. Immaginate la mia delusione quando tutto questo si è rilevato falso. Ovviamente sto scherzando, ma vorrei restituire un po’ di dignità alla classe politica cercando di far capire che il 90% degli amministratori svolge esclusivamente per passione il suo lavoro. Lo testimoniano le migliaia di consiglieri comunali e provinciali che sottraggono tempo alla famiglia, al tempo libero e al proprio lavoro e con spirito di sacrificio cercano di dare un contributo alla cittadinanza, ottenendo pochissimi benefici economici, un gettone che a volte non ripaga nemmeno le spese. Questo discorso è ovviamente trasversale alle forze politiche.
Vi faccio solo un piccolo esempio: fra Martedì e Mercoledì abbiamo fatto 27 ore di Consiglio Comunale, il secondo finito all’una e trenta di mattina. Si discuteva di bilancio e di altre proposte importanti per la città. Senza contare le numerose ore spese extra consiglio per capire e studiare il bilancio insieme alla Giunta e al Sindaco. Diciamo una cinquantina di ore.
Visto che molti parlano del vil denaro come qualcosa che entra copioso nelle tasche dei politici vi svelo un piccolo segreto: dopo tutta questa discussione abbiamo guadagnato 50 Euro netti, una media oraria di 1,85 Euro se contiamo le ore spese in consiglio, 1 Euro a ora se aggiungiamo tutto il tempo speso in preparazione al consiglio stesso. Senza dimenticare il mancato guadagno di chi è libero professionista e non può lavorare per offrire le sue professionalità. Contate inoltre che ci siamo comprati pranzo e cena, circa 15 euro per ogni pasto, più la benzina ed ecco che il conto si aggira a pochi cents di guadagno per 50 ore di lavoro.
Avrei voluto invitare ieri all’una chi, molte volte schiumante di rabbia, parlava di casta.
Come dice il mio collega Passarelli; “Seriamente, questa è solo passione, insana, ma sempre passione”
“Quando i partiti si fanno caste di professionisti, la principale campagna antipartiti viene dai partiti stessi”, diceva Veltroni. E’ vero e la classe dirigente deve darsi molto da fare per far cambiare la percezione ai cittadini.
Ma io chiedo a tutti uno sforzo per superare gli stereotipi e non correre dietro alle facili campagne dell’antipolitica. Abbiamo sempre detto che la conoscenza è l’unica via per battere l’ignoranza. E allora informatevi, leggete, venite in Consiglio Comunale, coinvolgete i vostri rappresentanti, chiamateli, stressateli, fate le vostre proposte.
Rimarrete straordinariamente sorpresi. Aiutateci a cambiare la politica. Ripagate la nostra passione mettendoci anche la vostra: i benefici di una migliore politica saranno condivisi tra tutti.

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